Ventisettemila abitanti, sei migranti e sono "troppi". Lo ha detto un sindaco della Lega Nord? Niente affatto. Il capolavoro logico è di Giambattista Maiorano, Partito Democratico, primo cittadino di Buccinasco. Su migranti e richiedenti asilo, a livello nazionale, nel dibattito "a monte", tra centrosinistra e centrodestra c'è grande differenza di impostazioni, di vedute, di soluzioni proposte. Più si scende nel concreto del "campanile", più le posizioni si assomigliano.

Anche il sindaco di Magenta, pure lui del Pd, ha provato a fare il leghista della situazione quando il prefetto ha comunicato che una cascina fuori città sarebbe stata destinazione di migranti. Dovevano essere un centinaio, ma il "borgomastro" (ricordiamo, l'appellativo con cui i leghisti soprannominavano i sindaci) ha strappato l'accordo al ribasso: non più di trenta e, preferibilmente, donne con bambini. Che forse danno meno fastidio ai magentini?

Torniamo però a Buccinasco. Maiorano ha replicato all'invito giunto da Giuseppe Sala, sindaco di Milano, affinché i comuni della Città metropolitana si impegnino di più. In effetti, visto che è spesso richiamata la proporzione tra richiedenti asilo e abitanti totali, la città capoluogo ospita molti più migranti di quanto vorrebbe la suddetta proporzione. Ma la redistribuzione nei comuni della "grande metropoli" è complessa.

Per Maiorano, Sala e il prefetto Alessandro Marangoni hanno ragione nel chiedere un impegno maggiore da parte degli altri comuni. Basta che la cosa non riguardi, appunto, il suo, di comune. Motivo? In estrema sintesi: ci sono già sei minori stranieri non accompagnati, ospitati in una struttura, e non ci sono altre strutture né alberghi, per cui il comune non saprebbe dove "piazzare" altri richiedenti asilo e migranti.

Per dovere di cronaca, i sei minori (su ventisettemila abitanti) sono ospitati in una struttura confiscata alla 'ndrangheta, di cui in passato Buccinasco era considerata una delle "capitali" del nord.