Milano in tilt, rabbia di studenti e operai. Tensione davanti ad Assolombarda
Cortei di studenti e metalmeccanici lungo le vie del centro. Fumogeni e petardi contro la sede degli Industriali di Assolombarda. Musica e slogan contro il governo, Berlusconi e Gelmini. Landini (Fiom): "Vogliamo lavorare, ma con dignità"
Distinti cortei hanno funestato nella mattinata di venerdì la viabilità milanese. Principale è stato quello della Fiom-Cgil, sindacato dei metalmeccanici, che ha anche proclamato un giorno di sciopero. Tra i partecipanti Giuliano Pisapia, Onorio Rosati della Camera del Lavoro di Milano, Maria Sciancati, segretario regionale della Cgil, don Andrea Gallo, e molti esponenti della sinistra cittadina.
"FIAT DA AGUZZINI" - "Noi vogliamo lavorare - sono state alcune delle parole del segretario nazionale Fiom Giuliano Landini durante il comizio-, ma facendo accordi affinchè i diritti basilari vengano rispettati. Se tutte le aziende si comportassero come si sta comportando Fiat in questo momento, sarebbe il finimondo". Un presidio, invece, abbandonate le vie del centro, si è fermato davanti ad Arcore, a Villa San Martino, residenza del premier Berlusconi.
GUERRIGLIA DAVANTI AD ASSOLOMBARDA - Oltre agli operai della Fiom, per le vie di Milano - partendo da Largo Cairoli -, hanno sfilato anche gli studenti dell'Unione sindacale di base (Usb). Tra loro, universitari e ragazzi alle superiori. Hanno inneggiato contro il governo e la riforma Gelmini, provocando lievi disordini davanti alla sede dell'Università Cattolica. Un centinaio di ragazzi, poi, dopo essersi staccati dal corteo principale, si è spostato tra via Pantano e via Larga, davanti alla sede degli Industriali di Assolombarda, e ha ingaggiato un breve scontro con la polizia in tenuta anti-sommossa. Sono volate bottiglie di vetro ed è stato lanciato qualche petardo e fumogeno.
DE CORATO A MUSO DURO - Duro il commento dei vicesindaco Riccardo De Corato: "I cortei organizzati da un mix di sindacati, centri sociali, e studenti, che hanno anche seguito percorsi non autorizzati, hanno prodotto un unico risultato: chiudere Milano nella morsa del traffico, con ingorghi alla circolazione, lunghi imbottigliamenti delle auto e 20 linee Atm deviate o rallentate già dalle ore 8.50 di questa mattina. Oltre ai soliti vergognosi tafferugli con la polizia e imbrattementi. Danni quantificabili in oltre 100 mila euro. Da sommare all’oltre milione di euro per le ultime 8 manifestazioni tra novembre e dicembre 2010. Una scelta irresponsabile, quella del doppio corteo, in un momento in cui Milano sta cercando di fronteggiare l’inquinamento con misure strutturali".
Immagine da cronacalive.it