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Cronaca

"Milano è la città più razzista d'Italia": l'analisi sul web

L'associazione Vox, analizzando due milioni di tweet, ha creato cinque mappe sul livello di intolleranza verso donne, omosessuali, immigrati, disabili ed ebrei: la Lombardia, e Milano, sono quasi sempre primi

Contro i "deboli". Contro chi andrebbe aiutato. Contro chi, semplicemente, andrebbe rispettato. E' una Milano intollerante e offensiva quella fotografata dalla "Mappa dell'intolleranza", il progetto voluto dall'associazione no profit Vox, che si è servita dell'aiuto delle università di Milano, Roma e Bari. L'osservatorio italiano sui diritti, voluto e fondato da Silvia Brena e dalla costituzionalista Marilisa D'amico, ha monitorato Twitter per otto mesi - da gennaio ad agosto 2014 -, ha estratto e studiato due milioni di tweet e ha poi colorato la mappa dell'Italia per rendere visibile, anche ad occhio, quanto questa sia "un'Italia bulla". 

L'associazione, che da anni si occupa di cultura del diritto, ha creato cinque mappe che mostrano il livello d’intolleranza nei confronti di donne, omosessuali, immigrati, diversamente abili ed ebrei, sul web. I risultati? Il commento dei volontari che hanno portato avanti la ricerca è netto: "Inquietanti, e specchio di un’Italia intollerante verso le minoranze e le diversità".

Vox ha analizzato tutte le parole che semanticamente possono considerarsi insulti verso i cinque gruppi in questione e se l'Italia non ride, la Lombardia - con Milano in testa - "piange". Il capoluogo e la Brianza, infatti, sono praticamente primi in tutte le classifiche: il 44% dei tweet intolleranti è contro le donne, il 29% sono frasi omofobe, il 14% sono razziste, il 7% sono offese contro i disabili e il 6% sono insulti contro gli ebrei.  

LE DONNE NEL MIRINO - Il vero allarme, segnala il dossier di Vox, suona per le donne. "La misoginia in Italia appare il vero fenomeno esplosivo. Una situazione drammatica, quella della violenza contro le donne, che la cronaca purtroppo riporta con cadenza inquietante. E che i social network rilanciano in termini di insulti, volgarità, vere e proprie aggressioni verbali. Un’impressione - spiega l'associazione - che purtroppo la Mappa dell’Intolleranza conferma. I picchi, come mostra il colore rosso che "illumina" tutta la Lombardia, sono a Milano e in Brianza. 

L'ANTISEMITISMO - L'unica classifica nella quale Milano e la Lombardia non primeggiano è quella sull'antisemitismo. Il picco significativo, tra i seimila tweet raccolti, è in Abruzzo. Al Nord, comunque, le zone più calde sono come sempre Milano e Monza. "L’insulto più utilizzato è 'rabbino', spesso abbinato a 'trans' - informa il dossier - Chiaro dunque il doppio pregiudizio".

EMERGENZA OMOFOBIA - Perché, in effetti, i pregiudizi più duri da scardinare sono proprio quelli sugli orientamenti sessuali. "L’omofobia - si legge nel dossier - parrebbe concentrarsi soprattutto in Lombardia. Tra le co-occorrenze riscontrate, l’associazione frequente è con le parti anatomiche, come a rinforzare l’insulto omofobico evocando disgusto per la dimensione corporea direttamente coinvolta. Interessante è l’associazione con le figure della famiglia come padre e sorella. Rilevati anche insulti con riferimento alla pedofilia." "Frocio", "checca", e "pervertito", le offese più usate. 

LOMBARDIA INTOLLERANTE E RAZZISTA - Altro triste primato per la Lombardia, con ancora una volta Milano e la Brianza in testa, è quello nella classifica sui tweet intolleranti verso gli immigrati o le persone di altre etnie. "'Terrone' - spiega Vox - è l’insulto più utilizzato, seguito da 'zingaro' e 'negro', a indicare un’intolleranza interna, ancora prima che esterna, all’Italia stessa, emblema della frattura fra Nord e Sud". 

LE OFFESE AI DISABILI - Nono solo etnia o religione, però. Perché nel mirino della "Italia bulla" ci sono anche i diversamente abili. "Seconda per numero di tweet rilevati - si legge nel dossier - l’intolleranza verso i diversamente abili conferma l’andamento del numero di messaggi discriminatori dal generale - donne e disabilità - al più specifico - omofobia, antisemitismo. L’intolleranza è distribuita sul territorio nazionale con maggiore concentrazione in Lombardia, Campania e le zone a Sud dell’Abruzzo e a Nord della Puglia. Impressionante - segnala Vox - la co-occorrenza del termine 'vergogna', a indicare un senso di rifiuto. Quando la parola sensibile è 'storpio', le associazioni più rilevanti sono 'odio' e 'elemosina', che fanno intravedere anche una sorta di pregiudizio".

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