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Cronaca

Droga, giro di vite sul traffico internazionale: sequestri per 23 tonnellate

Si è conclusa l'altro ieri con gli ultimi due arresti l'operazione antidroga Al Hasad. Da record i numeri: 92 arresti in flagranza, 23 tonnellate di hashish sequestrato, 2milioni di euro sottratti ai trafficanti. La droga arrivava a Milano da Marocco e Spagna

E' dal 2002 che la Squadra Mobile di Milano indagava su un traffico internazionale di stupefacenti: l'operazione, denominata “Al Hasad” e conclusasi in questi ultimi giorni, ha portato allo smantellamento di due organizzazioni criminali, una composta in prevalenza da cittadini marocchini e una controllata da italiani. 

Sono stati eseguiti ben 92 arresti in flagranza di reato, 20 fermi di polizia giudiziaria e 81 restrizioni di misura cautelare, mentre sono state sequestrate 23 tonnellate di hashish e 17 kg di cocaina. 
  L'hashish arrivava a Milano dal Marocco, passando per la Spagna  

In pratica, l'organizzazione criminale marocchina, con base in Marocco, faceva arrivare a Milano e Provincia l'hashish, passando attraverso la Spagna: le sostanze stupefacenti arrivavano in Italia con vari mezzi, trasportate su TIR carichi di frutta e verdura piuttosto che su semplici automobili appoggiate da auto staffetta lungo il percorso. I corrieri erano a volte marocchini, a volte spagnoli o italiani. La merce veniva quindi consegnata al gruppo italiano, guidato da Antonio Moccia e composto oltre che da italiani, anche da cittadini francesi, olandesi e spagnoli, che si occupava dello spaccio. I soldi guadagnati dal gruppo marocchino venivano poi inviati in patria. 

L'organizzazione italiana, invece, si occupava della vendita dell'hashish sul territorio, ma aveva sviluppato anche un proprio canale di acquisto di cocaina in Bolivia, tramite referenti francesi, spagnoli e olandesi: nell'ambito di questo filone di indagine, rientra l'arresto in flagranza avvenuto nel 2008, all'aeroporto di Malpensa, di un corriere del clan Moccia, trovato in possesso di una valigia contenente cocaina, che aveva eluso i controlli in Brasile e Olanda, tramite l'uso di carta carbone, in grado di schermare i raggi x dei macchinari di controllo.
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