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Cronaca Porta Venezia / Viale Abruzzi

Aggressioni: lasciato dalla fidanzata, pugile si avventa su una passante

La vittima dell'aggressione è una donna filippina di 41 anni che stava andando al lavoro. Un'ambulanza che passava al momento del pestaggio le ha salvato la vita ma le sue condizioni restano gravissime

Una donna di 41 anni, filippina regolare che si stava recando al lavoro, è stata aggredita questa mattina in viale Abruzzi da un pugile ucraino di 25 anni. La causa del raptus di follia sembra sia stata la delusione amorosa del giovane, lasciato dalla fidanzata.


La vittima, che si trova in gravissime condizioni, è stata salvata dal massacro da una ambulanza che stava passando sulla via e che ha interrotto la furia del pugile. La prima aggressione, secondo alcuni testimoni sconvolti che avrebbero assistito alla scena e chiamato la polizia, sarebbe stata davanti alle vetrine del Monte dei Paschi di Siena, dove sono ancora visibili schizzi di sangue.


Tracce ematiche sono visibili per una decina di metri sull'asfalto. La zona è stata transennata per consentire i rilievi del caso. Sull'episodio indaga la polizia.

GLI AGGIORNAMENTI

6 agosto ore 12.15 - Svelata l'identità del pugile, morta la donna filippina. Si chiama Oleg Fedchenko il pugile ucraino di 25 anni che ha massacrato di botte una donna filippina, uccidendola. È infatti deceduta all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove era stata trasportata in codice rosso. Il pugile, invece, si è fratturato le nocche.

La prima a lanciare l'allarme, questa mattina, sembra sia stata proprio la mamma del giovane, che soffre di crisi depressive, preoccupata della furia con la quale il ragazzo aveva preso le chiavi ed era uscito di casa. La donna ha chiamato il 113, ma questo non ha impedito a Oleg di scatenare l'inferno. "E' da due giorni che va dicendo di voler far fuori qualcuno", avrebbe riferito per telefono la donna, che vive con il figlio in viale Gran Sasso, chiedendo aiuto.

La vittima, sposata e madre di un bambino, aveva appena accompagnato il figlio in piscina e stava recandosi al lavoro. La furia delle percosse è di una violenza inaudita: a forza di pugni, scorticandosi la pelle fino all'osso, l'aggressore ha sfondato alla donna le ossa del viso. La vittima è andata subito in arresto cardiaco, inutili i tentativi di rianimarla.

A casa dell'omicida la polizia ha trovato uno storditore elettrico e un grosso coltello da caccia. Sembra che avesse un passato da muratore.

6 agosto ore 16 – I testimoni: “Non smetteva di colpirla”. Ha continuato ad infierire sulla donna il pugile ucraino che questa mattina a Milano ha ucciso a pugni una donna filippina. Secondo il racconto di alcuni vicini e residenti della zona che hanno assistito all'aggressione, l'uomo "non smetteva di colpirla". Tanto che, racconta Alessandro, lui "aveva le braccia sporche di sangue fino ai gomiti". Secondo la testimonianza di un'altra donna che abita al civico 66 di viale Abruzzi, nessuno sarebbe andato in soccorso della donna. L'omicida aveva le mani sporche di sangue, fino ai gomiti. Ha fatto resistenza anche agli agenti che lo hanno ammanettato e spinto a forza nell'auto di servizio.
 

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