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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Minacce social a Silvia Romano: individuati i primi autori dei messaggi

Saranno iscritti nel registro degli indagati

Ci sono i primi nomi di coloro che hanno minacciato di morte sui social network la cooperante milanese Silvia Romano, liberata il 9 maggio dopo essere stata rapita in Kenya  a novembre 2018 ed essere rimasta prigioniera in Somalia per un anno e mezzo dai terroristi di Al-Shaabab. 

La giovane, che ha 24 anni, è stata bersagliata dagli haters su Facebook e Instagram dopo che si sono diffuse le notizie della sua conversione all'Islam durante la prigionia e del pagamento di un riscatto non meglio precisato (si è parlato di due, ma anche di quattro milioni) da parte dello Stato italiano.

L'inchiesta per minacce aggravate è stata aperta dal pm di Milano Alberto Nobili, del pool antiterrorismo, e l'indagine è stata affidata ai carabinieri del Ros. I primi due nomi sarebbero persone di estrema destra e, con ogni probabilità, verranno iscritte nel registro degli indagati. Sotto l'analisi dei carabinieri ci sono circa quaranta messaggi in totale. 

Silvia Romano: dalla liberazione agli attacchi

La giovane milanese ha subìto una serie di attacchi anche pubblici in seguito alla sua liberazione, ed è stata al centro di violente polemiche. Un deputato della Lega l'ha definita "neo terrorista" durante un intervento alla Camera dei Deputati. E una bottiglia è stata lanciata all'indirizzo del palazzo del Casoretto in cui vive con la famiglia. La ragazza, in un post su Facebook dedicato ai suoi amici, li ha ringraziati per la vicinanza dimostrata a lei e ai familiari e ha invitato tutti a non arrabbiarsi per difenderla.

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