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Cronaca

Lite Moratti-Irvine, nessuno cede. Processo va avanti

Prosegue in tribunale la "rissa" scoppiata tra Gabriele Moratti, figlio del sindaco, e l'ex ferrarista Eddie Irvine, nel privè di un locale nel 2008. Nessuno dei due cede e continuano le reciproche accuse

Gabriele Moratti, figlio del sindaco di Milano, e l'ex pilota di Formula Uno, Eddie Irvine, non hanno ancora trovato un accordo per mettere la parola fine agli 'strascichi' di una rissa scoppiata nel dicembre 2008 nel privé della nota discoteca milanese Hollywood. E dunque, il processo, nato in relazione a quell'episodio e che li vede imputati entrambi, non si è concluso nemmeno oggi e va avanti.

IMPUTATI ENTRAMBI - L'ex pilota ferrarista Irvine, attraverso il suo legale, l'avvocato Marco Baroncini, ha annunciato che vuole essere presente alla prossima udienza, fissata per il 14 novembre, perché - ha riferito il difensore - "reputa un oltraggio alla corte il lungo rinvio chiesto a febbraio dalla difesa di Moratti per arrivare a conciliare oggi, cosa che poi non è avvenuta". Lo scorso 2 febbraio, infatti, il giudice della decima sezione penale aveva rinviato il processo proprio per dare il tempo ai due di giungere a una soluzione transattiva e far 'morire' il processo. Irvine e Moratti, che la sera del 20 dicembre 2008 si trovavano nel privé del locale, si sono denunciati a vicenda e sono imputati, il primo per lesioni gravi e il secondo per lesioni gravi e minacce aggravate.

LA GELOSIA - Irvine nella sua denuncia ha sostenuto che il figlio del sindaco, per questioni di gelosia relative a una sua ex ragazza, lo avrebbe colpito con dei pugni in testa che gli hanno causato problemi a un timpano. Gabriele Moratti, invece, ha denunciato il pilota ex Ferrari che lo avrebbe colpito con un bicchiere in faccia.

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