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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Morto Alberto Sironi, regista di "Montalbano"

Sironi si era formato al Piccolo Teatro, che aveva bagnato il suo esordio. Chi era

Se n'è andato poco dopo il suo amico. Come se avesse voluto raggiungerlo per salutarlo, per continuare insieme a scrivere una nuova storia. È morto lunedì, a settantanove anni, Alberto Sironi, storico regista di Montalbano, la fiction nata dalla penna di Andrea Camilleri, scomparso lo scorso 17 luglio.  

Lombardo di Busto Arsizio, la vita professionale di Sironi era nata a Milano, dove si era formato alla scuola d'arte drammatica del Piccolo Teatro. Sotto la direzione di Giorgio Strehler e Paolo Grossi aveva fatto le prime esperienze teatrali proprio al Piccolo prima di iniziare a collaborare con la Rai. 

Alla fine degli anni '90 il grande amore con Montalbano, di cui era diventato regista. Era stato lui stesso a scegliere Luca Zingaretti come protagonista delle trame "disegnate" da Camilleri. Un protagonista che adesso ha perso anche il suo secondo papà. 

L'addio di Zingaretti 

"Quante volte ci siamo mandati a quel paese, quante volte hai cucinato per noi, quante battaglie abbiamo condiviso, quante scene abbiamo riscritto, quante volte ci siamo detti ok, quante volte mi hai compreso, mi hai appoggiato, mi hai confortato, quante volte hai minimizzato dove gli altri avrebbero ingigantito. Sei stato l’unico regista che quando davi motore cominciavi a raccontare le barzellette. Gli altri chiedevano il silenzio, tu raccontavi di Alberto Sordi", le parole proprio di Luca Zingaretti, che ha dedicato un lungo e commosso saluto al suo "maestro". 

"Quanti bicchieri di vino, quante chiacchierate, quante confidenze. Quante volte abbiamo fatto fronte comune. E che sapienza! Tanta parte del successo tv dei nostri film è tuo. E non lo dico adesso che non ci sei più, l’ho sempre urlato. Non te lo hanno detto abbastanza, non te lo hanno riconosciuto abbastanza. Ma lo sapevano tutti. Che sapienza, che cultura, che simpatia, che leggerezza, che signorilità, che gentiluomo eri. Quante volte, se riconoscevi che avevo ragione, hai detto «ok, la tua idea è migliore facciamo come dici tu» senza sentirti minimamente sminuito, perché avevi un animo grande. Perché ci stimavamo e ci volevamo bene", ha continuato l'attore.

"In poco tempo è la seconda volta che piango un complice di questa avventura che ci accomuna da tanto tempo. È penoso, è duro, è proprio un anno di merda! Addio amico mio!".
 

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