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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

E' morto Bonadonna, "padre" dell'oncologia italiana

Gianni Bonadonna si è spento a 81 anni. Aveva all'attivo oltre 500 pubblicazioni. Per le sue ricerche era noto a livello mondiale

Gianni Bonadonna, notissimo oncologo, è morto a 81 anni. A darne notizia, lunedì 7 settembre, sono stati i vertici dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, dove Bonandonna aveva lavorato fino a febbraio del 2014, per poi dedicarsi alla Fondazione Michelangelo, una Onlus dedicata alla lotta contro il cancro, da lui stesso fondata nel 1999.

Bonadonna era stato colpito da un ictus nel 1995 e aveva superato la malattia, parlandone poi in numerose testimonianze pubbliche e in alcune pubblicazioni come il libro "Coraggio, ricominciamo" (2005). I funerali si celebreranno martedì 8 settembre alle 14.30 nella chiesa di San Felice (Segrate).

Nato a Milano nel 1934, Bonadonna si è laureato all'Università di Milano in Medicina e Chirurgia nel 1959. Dopo un tirocinio al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York (1961-1964), ha iniziato a lavorare all'Istituto Nazionale Tumori di Milano. Nel 1976 viene nominato direttore della Divisione di Oncologia Medica e, successivamente, direttore del Dipartimento della Medicina Oncologica. Dal 2008 è Primario Emerito dello stesso istituto. E' autore di oltre 550 pubblicazioni originali e didattiche nel settore dell'oncologia clinica. Moltissimi i riconoscimenti internazionali ricevuti.

Le sue ricerche di maggior rilievo comprendono le prime valutazioni cliniche sull'efficacia dell'adriamicina, della bleomicina e dell'epirubicina oltre a vari studi clinici controllati di rilevanza internazionale sulla chemioterapia adiuvante e primaria nel carcinoma mammario e nel trattamento della malattia di Hodgkin.

E' stato il primo ad introdurre in Italia la metodologia degli studi clinici controllati in oncologia medica. Nel 1972 ha disegnato una nuova combinazione di farmaci per la malattia di Hodgkin nota come ABVD (adriamicina, bleomicina, vinblastina e dacarbazina), ancora oggi (30 anni dopo) considerata l'associazione "gold standard" per il trattamento convenzionale della malattia di Hodgkin.

Per le sue ricerche in questa neoplasia, il Comitato dell’International Symposium on Hodgkin’s Disease di Colonia (Germania) ha istituito la ‘Gianni Bonadonna Hodgkin’s Disease Lecture’ che premia periodicamente altri ricercatori che lavorano in questo campo.

"E' un simbolo per la nostra istituzione, un modello per i ricercatori dell’Istituto e un vero amico, non solo un medico, per molti dei suoi pazienti", ha dichiarato Giuseppe De Leo, presidente dell'Istituto nazionale dei tumori, che ha ricordato l'ultimo intervento in Aula Magna dell'istituto da parte di Bonadonna, ad aprile 2015, per la Giornata della Ricerca, quando è stato salutato "da una vera e propria ovazione, commovente e interminabile".

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