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Cronaca Turro / Via Carlo Esterle

Moschee: il comune chiederà alla prefettura una valutazione sulla sicurezza

Il 3 agosto l'apertura delle offerte economiche per le aree, poi la graduatoria

La procedura per le due nuove moschee (e il luogo di culto evangelico) si complica. Il comune di Milano ha messo a bando tre aree: l'ex Palasharp a Lampugnano, gli ex bagni pubblici di via Esterle (zona via Padova) e un'area in via Marignano, estrema periferia sud-est: le prime due dovrebbero diventare moschee. Le offerte dei partecipanti sono state presentate circa cinque mesi fa e le buste verranno aperte lunedì 3 agosto. Ma non sarà finita lì.

Palazzo Marino vuole infatti chiedere alla prefettura un approfondimento sulla questione sicurezza: lo farà dopo avere redatto le graduatorie. I partecipanti sono sigle note. Per tutti e tre gli spazi concorre la moschea di Segrate: ma, poiché le moschee possono essere solo due (per le regole del bando) e poiché per gli altri due spazi concorrono soltanto associazioni musulmane, è scontato che in via Marignano vincerà uno degli altri concorrenti: la chiesa Shalom Gospel Chiurch e il Centro cristiano. 

In via Esterle, la moschea di Segrate deve "vedersela" con un'associazione di musulmani del Bangladesh, ma soprattutto con la Casa della cultura islamica di via Padova, molto "nota" nella zona ma anche in tutta la città. Si tratta di una realtà "moderata", tanto che il suo imam fu premiato con l'Ambrogino d'Oro dall'ex sindaco di centrodestra Letizia Moratti.

L'ex Palasharp, infine, dovrebbe essere "appannaggio" del Caim, che ha presentato un progetto dell'archistar milanese Italo Rota. Concorre però anche il centro islamico di viale Jenner. 

Il comune di Milano è intenzionato a rivolgersi alla prefettura per una specie di istruttoria sulle associazioni che potrebbero aggiudicarsi le aree da due punti di vista: un "profilo di sicurezza", per capire se ci si può "fidare", e l'origine dei finanziamenti per la costruzione (nel caso di Marignano ed ex Palasharp) e ristrutturazione (nel caso di via Esterle) degli spazi. Insomma, chi dà i soldi?

Successivamente si dovrà passare dal voto in consiglio comunale, dove il centrodestra ha già promesso le barricate, e infine si rischiano i ricorsi al Tar. La procedura sarà quindi ancora lunga. 

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