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Cronaca

Niente sorveglianza speciale per Rocco Papalia: la Cassazione respinge ricorso della procura

Dichiarato inammissibile il ricorso: intanto Papalia resta in Abruzzo in casa-lavoro

Il boss della 'ndrangheta Rocco Papalia, uscito dal carcere nel 2017, resta senza sorveglianza speciale. La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile un ricorso della procura di Milano contro la decisione della Corte d'Appello che, per l'appunto, aveva revocato la sorveglianza speciale per "assenza di pericolosità sociale". 

Dopo avere scontato 26 anni di reclusione, perché venga confermata la sorveglianza occorrerebbe, per la Cassazione, dimostrare una partecipazione effettiva a un sodalizio criminoso ad oggi. Cosa che però non emergerebbe dalle carte, che parlano solo dell'impossibilità di dimostrare il contrario e della "permanenza" del vincolo mafioso. Troppo generale l'argomentazione per i giudici di Cassazione.

Papalia è stato assegnato, nel mese di luglio del 2018, a una casa-lavoro in Abruzzo per due anni. La sua uscita dal carcere aveva destato molta preoccupazione nel Sud-Milano e a Buccinasco, dove l'uomo è tornato a vivere nella villa di famiglia per metà confiscata. Sempre a lugio 2018 era stato chiuso il bar milanese gestito da moglie e figlia.

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