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Cronaca Sant'Ambrogio / Via Orazio

Milano, occupato il Liceo classico Manzoni

Martedì mattina gli studenti, a maggioranza, hanno deciso di occupare la loro scuola. I motivi

Studenti in protesta al Liceo classico Manzoni di Milano. Martedì mattina, infatti, i ragazzi - a maggioranza - hanno deciso di occupare l'istituto in aperta polemica con la gestione della dirigente scolastica, già da tempo contestata e criticata dai giovani. 

Durante un'assemblea che si è tenuta in palestra, quasi mille studenti hanno detto sì all'occupazione, che è partita immediatamente. 

Video | Occupato il liceo Manzoni a Milano

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"L'anno passato sono stati scritti dei documenti in seguito ad assemblee e dibattiti che spiegavano la situazione di disagio rappresentata dal rapporto tra la componente studentesca e la dirigenza, che, in seguito all'attuazione della Legge 107, conosciuta come Buona Scuola, ha acquisito maggiore potere decisionale nell'ambito della gestione scolastica - spiegano i ragazzi -. In questi documenti venivano trattate le questioni riguardanti la coordinazione del progetto di alternanza scuola lavoro, varie proposte e diverse critiche finalizzate al miglioramento del clima scolastico. In seguito all'esposizione dei suddetti alla preside e alla sua successiva firma, e quindi all'affermazione di questa di impegnarsi a risolvere le problematiche riscontrate dagli studenti, il collegio docenti - chiariscono gli 'occupanti' - si è riunito rifiutando parte delle richieste".

E ancora, altro motivo della protesta: "Sono state create in seguito alla scorsa occupazione delle commissioni di cui una con il fine di migliorare i rapporti con i Docenti. Questa è stata sciolta dai professori senza che la componente studentesca potesse esprimersi poiché i primi ritenevano chiuso il dialogo in seguito al rifiuto di una cogestione. Ribadiamo - sottolineano gli studenti - che la commissione fosse nata in principio per trattare svariati argomenti che creavano disguidi all'interno del rapporto tra docenti e studenti e non per l'organizzazione di un'attività di didattica alternativa". 

Nel mirino dei ragazzi, evidentemente, c'è la preside, che - attaccano gli studenti - "aveva garantito la sua disponibilità al dialogo tramite uno sportello di un'ora del giovedì. Ciò non avviene dimostrandoci una bassa considerazione della nostra richiesta e il suo rifiuto di parlare direttamente con lei. Inoltre la dirigente - l'accusa dei giovani - ha deciso all'inizio dell'anno scolastico di convocare i rappresentanti dei genitori dei ragazzi del primo anno per ribadire come il collettivo manipoli i più piccoli e che l'occupazione sia un momento ludico privo di alcun insegnamento e valore politico, intimorendoli che fosse pericoloso oltre che nocivo a livello salutare".

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