rotate-mobile
Cronaca Porta Vittoria / Corso XXII Marzo

Omicidio in corso 22 Marzo: cadavere nel fiume Adda, è quello del figlio

Il ragazzo ha strangolato il padre e poi ha vissuto con la salma per giorni

Martedì sera, dopo che al mattino era stato scoperto il cadavere del padre, era stato ritrovata la sua auto, una Fiat Tipo, parcheggiata nei pressi delle sponde del fiume Adda, a Rivolta D'Adda. Il 30 novembre è stato trovato un corpo nel fiume, all'altezza di Comazzo (Lodi): è  quello di Alberto Hugo Begatti, considerato l'autore dell'omicidio di corso XXII Marzo.

La questura sospettava già che il ragazzo si fosse buttato in acqua, dopo aver fatto in modo che la polizia trovasse il cadavere del padre Guido, strangolato e seppellito in casa da giorni.

L'omicidio risalirebbe a sabato 11 novembre. Con molta probabilità quel giorno il signor Begatti è stato ucciso con una cinta, trovata ancora attorno al collo dell'uomo dagli investigatori, martedì 28 novembre. Il 69enne era sul letto, avvolto nelle coperte, la porta della stanza era sigillata con il silicone e fuori dalla porta era appesa l'epigrafe con le date di nascita e della presunta morte: "5 ottobre 1948 - 11 novembre 2017".

Per giorni e giorni, quindi, Alberto Hugo, un ragazzo di 31 anni originario del Cile ma adottato dalla famiglia Begatti fin da piccolo, lo avrebbe vegliato prima di uscire allo scoperto mandando una mail al veterinario che curava il bassotto di casa, nella quale chiedeva al dottore di occuparsene. Lasciando, poi, sotto lo zerbino della porta d'ingresso dell'appartamento signorile in corso 22 Marzo, zona borghese di Milano, una busta con le chiavi e una lettera. Per questo martedì mattina il professionista, prima di entrare in casa, ha chiamato la polizia.

Sono stati gli agenti delle Volanti della Questura a entrare per primi. Il quadro è chiaro da subito: "Non ci sono dubbi che sia una morte violenta", sono state le prime parole di Maria José Falcicchia, capo dell'Ufficio prevenzione generale, poi confermate dai successivi rilievi della Squadra Mobile, diretta da Lorenzo Bucossi, e dagli uomini della sezione omicidi. Il silicone, probabilmente, serviva per fermare il passaggio d'aria e quindi la decomposizione e conseguente puzza di cadavere.

Il giovane, la cui madre - e moglie di Guido - è morta da poco tempo, diversi anni fa aveva cercato di farla finita, senza riuscirci. L'ultima volta è stato visto da un vicino di casa domenica, infine la mail al veterinario, fino al ritrovamento del cadavere in acqua.

Omicidio a Milano, il palazzo dove è stato ucciso l'uomo

video-181

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio in corso 22 Marzo: cadavere nel fiume Adda, è quello del figlio

MilanoToday è in caricamento