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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«Ma quali armi, scappavamo perchè siamo clandestini»

Si presenta in procura Alvaro Rios, il giovane che era insieme al cileno freddato lunedì dal vigile a Crescenzago. Ai microfoni del Tg3: "Sono distrutto, più che arrabbiato"

"Non abbiamo mai avuto armi, siamo scappati perché clandestini e avevamo paura di un controllo". Lo ha raccontato, ai microfoni del Tg3 Lombardia, Alvaro Thomas Huerta Rios, il cileno di 25 anni che era assieme al suo connazionale che, lunedì scorso a Milano, è stato ucciso dall'agente di polizia locale Alessandro Amigoni.

Huerta Rios, che quel pomeriggio stava fuggendo con il cileno di 28 anni in zona Parco Lambro, si è presentato oggi in Procura dal pm di Milano Roberto Pellicano ed è stato poi portato in questura per essere sentito. 

"Sono distrutto - ha spiegato nell'intervista - più che arrabbiato, perché il mio amico era una brava persona, un bravo padre coi suoi figli. Loro un giorno, da grandi, lo sapranno". E ha aggiunto: "Sono andato in Procura perché non ho niente da temere. Quel giorno siamo scappati perché siamo clandestini e avevamo paura di essere fermati. Mai avuto armi - ha concluso - tutte cose false" (fonte: ansa).

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