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Cronaca

«Mi doveva 200mila euro. Ho eseguito una pena di morte»

E' il denaro il movente che avrebbe spinto un ex militare in congedo, Maurizo Pastorello, a sparare al regista Mauro Curreri

In terza persona: "Il maggiore l'ha ucciso". Avrebbe parlato così, davanti al gip, Mauro Pastorello, 53 anni, militare in congedo, l'uomo accusato dell'omicidio di Mauro Curreri, regista 39enne che è stato ucciso l'altro giorno in via Watt, nel teatro di posa "Primo Studio". 

L'omicidio sarebbe nato "per una questione di onore". "Mi doveva 200mila euro", ha detto l'ex graduato. Il 53enne esigeva dal regista un compenso per la sceneggiatura e per la parte di attore non protagonista nel film 'Gli eroi di Podrute'.

Il "maggiore", così, secondo una prima ricostruzione, ha indossato la sua vecchia divisa e ha incontrato il regista. Poi gli avrebbe sparato con una vecchia pistola calibro 22, nel corridoio di accesso agli studi. Nell'interrogatorio di venerdì davanti al pm di Milano, Paola Biondolillo, che gli ha contestato l'omicidio aggravato dalla premeditazione, l'ex militare aveva spiegato anche di aver "eseguito una pena di morte".

E' molto probabile, da quanto si è saputo, che per Pastorello venga disposta a breve una perizia psichiatrica. Inoltre all'ex ufficiale potrebbe essere contestata anche l'accusa di tentato omicidio, poiché la convivente del regista ha raccontato che l'uomo ha sparato anche contro di lei. Sarebbero stati esplosi tre colpi: due, di sicuro, verso il regista. 

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