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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sesto San Giovanni / Via Milano

Omicidio a Sesto: uccide l'amico che gli ha 'rubato' la moglie. Tre arresti

Il cadavere della vittima era stato trovato nella mattinata del 3 novembre 2014, nei pressi della vecchia fornace di via Milano, un edificio in stato d'abbandono

Il primo novembre 2014, una sera come tante, dopo aver bevuto litri e litri di alcol, Ioan Fodor, classe '72, (insieme con altri due romeni senzatetto Kovacs Iosif, detto Pino, di 35 anni e Litan Nian di 26) decide che arrivata l'ora di farla "pagare" a quel suo amico d'infanzia arrivato dalla Romania da poco più di due mesi. Dumitru Ioan Zoltan, suo coetaneo, è colpevole di aver avuto una relazione clandestina con sua moglie, dopo che Fodor lo aveva accolto in casa per aiutarlo in un periodo di crisi economica: la storia si sarebbe consumata nella loro città d'origine, Medias, tempo addietro.

Il passaggio dalle parole ai fatti è pressoché immediato. Fodor, Pino e Litan si scagliano contro Dumitru con calci e pugni. L'uomo resta a terra. E' ridotto malissimo, tanto che - secondo la ricostruzione degli investigatori dei carabinieri - non riuscirà più a sollevarsi fino a quando, ben 24 ore dopo il pestaggio, uno dei tre non lo strangola, "facendo finire i suoi lamenti". L'omicidio è sferrato e senza pietà, benché già da qualche tempo i quattro vivessero insieme all'interno di una vecchia fornace abbandonata in via Milano, a Sesto San Giovanni, dove avviene il fatto.

A quel punto i tre, per evitare di lasciare il cadavere nel loro dormitorio, trascinano il corpo del 43enne fino ad un'area verde adiacente. Sarà lì che alle 3.30 del 3 novembre un passante troverà la salma con accanto una bottiglia di liquore. Per i carabinieri della Compagnia di Sesto, guidati dal capitano Salvatore Pignatelli, non c'è dubbio, è un omicidio: i graffi sul viso e le ferite al collo lasciano poco spazio all'immaginazione.

Fin da subito è evidente che l'uomo non è stato ucciso nel parco ma nella vicina fornace: il cadavere era sporco di terriccio di mattone rosso e nella struttura abbandonata c'erano i segni di una violenta colluttazione. I militari iniziano l'indagine e, grazie ad una donna senza fissa dimora, scoprono che un certo "Pino" gestiva i "posti letto" (in realtà dei materassi gettati a terra) all'interno della vecchia fornace abbandonata. Per Pino era un vero e proprio business. Era lui a decidere chi poteva o non poteva passare lì la notte.

Nei giorni successivi all'omicidio però la struttura resta perennemente inabitata. I carabinieri s'infiltrano negli ambienti delle mense e dei clochard di Milano. Trovano Pino e scoprono gli altri due ospiti di quelle sere turbolente. Tutti raccontano la loro versione del pestaggio, confessano l'omicidio e il movente, senza però specificare - quasi a voler difendere una sorta di sodalizio - quale dei tre ha dato il colpo di grazia al 'povero' Dumitru.

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