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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Magnago / Via Cardinal Ferrari

Uccise a coltellate l'ex fidanzata in casa: condannato a sedici anni

L'uomo ha scelto il rito abbreviato. I due si erano lasciati da poco

Uccise l'ex fidanzata a colpi di coltello durante un litigio in casa: ora è stato condannato a sedici anni di reclusione con rito abbreviato. Per lui il pubblico ministero aveva chiesto trent'anni di carcere. La sentenza è del tribunale di Busto Arsizio. I fatti a Magnago, in provincia di Milano, nel mese di maggio del 2016. 

Omicidio a Magnago (foto Gemme/MilanoToday)

L'omicidio

Protagonisti Arturo Saraceno, trentatré anni, e Debora Fuso, venticinque. Quel giorno, il 17 maggio, i due si erano dati appuntamento nella casa di via Cardinal Ferrari dove convivevano da qualche anno, anche se lei aveva da poco deciso di troncare la relazione e tornare a casa dei genitori, a Lonate Pozzolo (Varese). 

L'incontro si trasformò subito in un violento litigio, durante il quale Saraceno sferrò diverse coltellate alla ragazza per poi scendere lungo l'androne delle scale e cercare di togliersi la vita, sempre con colpi di coltello. Una vicina di casa - sentendo le urla - chiamò i soccorsi: i sanitari del 118 trasportarono lui all'ospedale di Legnano ma non poterono fare niente per la povera Debora. 

Video: accoltellata tra le mura di casa

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Interrogato dopo essere stato dimesso dall'ospedale, Saraceno confessò il delitto e spiegò agli investigatori che gli era «partito un embolo» in occasione dell'ennesimo litigio tra i due.

La sentenza

Il pm Marica Cardellicchio aveva chiesto la condanna all'ergastolo, diminuita necessariamente a trent'anni di reclusione dopo la scelta del rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena (oppure trent'anni anziché l'ergastolo) in caso di condanna. Tuttavia i giudici hanno deciso di non riconoscere le aggravanti della crudeltà e dell'abuso di ospitalità. Sembra che sia questa la ragione per cui, alla fine, gli anni di condanna sono stati sedici. Disappunto da parte del padre della ragazza, che si è definito «deluso e arrabbiato». Resta ora da vedere se la procura deciderà di ricorrere in Appello.

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