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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Corvetto / Via Privata Alessandro Antonelli, 3

«Abbiamo litigato, poi il black-out. E l'ho colpito con 20 coltellate»

Dopo ore di interrogatorio, è crollato Alessandro Cozzi, conduttore tv accusato dell'omicidio di Ettore Vitiello. Vitiello "lo minacciava per un debito mai saldato"

La consapevolezza che l'equilibrio di una 'famiglia modello' potesse rompersi per problemi economici e la rabbia nei confronti di quella persona che lo pressava per essere pagata, fino alla minaccia fisica. Sono questi i motivi, secondo investigatori e inquirenti, che potrebbero aver spinto Alessandro Cozzi, 53enne conduttore televisivo ed educatore familiare, a uccidere Ettore Vitiello, titolare di un'agenzia milanese per il lavoro, con oltre venti coltellate in un momento che lui stesso, interrogato e reo confesso, ha definito una sorta di "blackout".

UNA MOGLIE E UN FIGLIO - Al terzo piano di un palazzo di via Antonelli, zona sud di Milano, dove sta la sede dell'Agenzia per la Formazione e il Lavoro, si è consumato l'altra sera, verso le 19,15, un efferato omicidio che ha sconvolto due famiglie: quella di Vitiello, la vittima, 58 anni, sposato e con un figlio e quella di Cozzi, 53 anni, che ha una moglie e un figlio che frequenta ancora il liceo.

IL MOVENTE - E il movente, secondo il racconto dell'omicida che è crollato dopo ore di interrogatori della polizia e del pm Maurizio Ascione, starebbe in circa 17 mila euro, che Cozzi doveva dare a Vitiello per il suo lavoro di mediazione con le istituzioni. Cozzi, infatti, stava portando avanti uno dei suoi tanti progetti nell'ambito della formazione a sfondo sociale con una nuova associazione, 'Milano per la donna'. Portato in Questura già ieri sera, grazie ad alcune testimonianze, Cozzi ha negato per ore e poi in mattinata, interrogato dal pm, ha confessato, fornendo una ricostruzione lucida e precisa ma solo fino a un istante prima della 'scarica' di coltellate, di cui invece non ricorda nulla. "Quei soldi glieli volevo dare - ha fatto mettere a verbale - ma chiedevo una rateizzazione".

IL RAPTUS - Vitiello glieli chiedeva da più di un mese, pressandolo con telefonate e sms. E ieri sera Cozzi aveva deciso di andare nel suo ufficio per 'trattare'. I due hanno "litigato per un po'. Lui - ha aggiunto Cozzi - mi chiamava ladro e io chiedevo solo una modalità diversa per saldare". Il conduttore tv era "arrabbiato più che spaventato", fino a che Vitiello - questo il racconto dell'omicida tutto ancora da verificare - non ha tirato fuori un coltello "con una lama di 20 centimetri". "Paga o ti ammazzo, mi ha detto", ha proseguito Cozzi. "Poi mi ha colpito al petto - ha spiegato ancora - io l'ho disarmato e l'ho colpito al petto una o due volte". E' "possibile che l'abbia colpito più volte, ma non ricordo". Sul cadavere ci sono segni di più di venti coltellate sul torace, sul collo, sulle braccia e sulla schiena.

L'ARRESTO - L'uomo ha detto al pm di ricordare soltanto il momento in cui scendeva le scale e guardava la sua "mano sporca di sangue" e il coltello che stringeva ancora. Sangue versato in grande quantità anche sul pianerottolo del palazzo. Gli abiti insanguinati poi li ha gettati nel fiume Lambro assieme al coltello, che non è stato ritrovato. E' andato a casa e agli investigatori, che sono andati da lui ieri sera, ha aperto senza aspettare neanche un secondo, quasi fosse dietro la porta ad aspettare, con le mani ferite e coperte di garze. Il pm ha firmato la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare che è arrivata sul tavolo del gip Gaetano Brusa. Dovrà decidere dopo l'interrogatorio di garanzia.

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