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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Adriano / Via Ugo Mulas

Risolto il tentato omicidio del pusher in via Mulas: tre arresti

Il "commando" si era finto una pattuglia della finanza con tanto di falso decreto di perquisizione. Probabile il movente della rapina

Trovati i tre uomini che nel 2013 avevano sparato a un pregiudicato per droga nel cortile di casa di questi, in via Mulas 4 (zona viale Monza). La squadra mobile di Milano ha arrestato i tre, che erano nel frattempo sottoposti a misure cautelari per altri reati, nella notte tra il 10 e l'11 gennaio, con l'accusa di tentato omicidio. Non è ancora charo l'esatto movente ma, probabilmente, si è trattato di un tentativo di rapina.

Il 30 luglio 2013 tre finti membri della guardia di finanza, con tanto di pettorine, suonarono alla porta di Luigi Piatti, oggi 35enne, che vive nell'appartamento con la moglie e la figlia. Entrati in casa, manifestarono subito di non essere realmente finanzieri e legarono la vittima con fascette ai polsi, poi lo portarono giù in cortile dove avvenne una colluttazione e partì un colpo, che ferì Piatti gravemente all'addome. I tre scapparono poi a bordo di scooter.

Gli investigatori hanno estrapolato tutte le utenze telefoniche presenti nella zona dell'agguato, trovandone tre intestate a soggetti inesistenti e disattivate prontamente il giorno successivo. Si trattava chiaramente delle tre utenze degli assaltatori. Seguendone le tracce, gli agenti hanno notato che da una di quelle utenze partivano chiamate verso un numero intestato a Fabio Caltabiano, 40enne frattanto sottoposto ai domiciliari nella sua abitazione milanese di via Rizzoli. 

Da un guanto trovato sulla scena del tentato omicidio, invece, gli investigatori sono risaliti a Giuseppe Leotta, 45enne con precedenti per armi ed associazione mafiosa: a lui si è arrivati tramite le frequentazioni del primo individuato e attraverso la prova del Dna, confrontata con le tracce trovate nel guanto. L'uomo si trovava ai domiciliari in una località del Pavese.

Da vari riscontri la squadra mobile milanese ha capito che i due erano spesso insieme a Domenico Zanti, anch'egli pregiudicato, di 57 anni, frattanto sottoposto all'obbligo di firma a Misterbianco (Catania). Anche lui è stato arrestato nella stessa nottata. 

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