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Cronaca

Uccise la compagna per un debito di 2.500 euro: chiesto l'ergastolo per Marcarelli

L'uomo, 32 anni, era in grado di intendere e volere quando ha ucciso la 54enne

È stata chiesta la condanna all'ergastolo per Luca Raimondo Marcarelli, l'uomo che il 12 gennaio uccise Tiziana Pavani. La richiesta è stata formulata dal pm di Milano Letizia Mannella davanti al gup Sofia Fioretta durante il processo con rito abbreviato che vede Marcarelli — reo confesso — imputato per omicidio volontario premeditato.

Milano, donna trovata morta in casa con ferite alla testa - Foto B&V

Caso Pavani, l'omicidio

Tutto è avvenuto nella notte tra l'11 e il 12 gennaio. I due si conoscevano da cinque anni, avevano una relazione saltuaria e avevano trascorso la serata a casa della donna: un appartamento in via Bagarotti a Milano (zona Baggio). Proprio durante la serata l'uomo aveva assunto cocaina e aveva avuto avuto un diverbio riguardo ai 2.450 euro che aveva prestato alla 54enne. Soldi che Marcarelli temeva non gli fossero restituiti. Nel cuore della notte, mentre Tiziana dormiva in camera da letto, aveva preso una bottiglia dalla cucina e avava colpito la donna in testa tre volte, soffocandola infine con un cuscino. 

Poi aveva aperto i rubinetti del gas nella speranza che uno scoppio "cancellasse" eventuali prove e si era allontanato dall'abitazione con i due telefoni cellulari di Tiziana e con la tessera bancomat della donna, con cui aveva prelevato 500 euro in uno sportello nelle vicinanze, ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Infine aveva gettato i cellulari e la tessera del bancomat. Nella giornata successiva, sempre stando alla confessione, aveva speso tutti i soldi ritirati allo sportello acquistando Gratta e Vinci, ricaricando il suo cellulare e poi in birre e slot machines.

Il corpo era stato scoperto da un vicino di casa, intorno alle sei e mezza di giovedì pomeriggio: il vicino aveva sentito un fortissimo odore di gas proveniente dall'appartamento ed era entrato (la porta non era chiusa a chiave) scoprendo Tiziana con la testa fracassata, sdraiata sul letto.

Le indagini si erano immediatamente concentrate sulla cerchia più stretta di conoscenti di Tiziana Pavani: gli agenti avevano anche perquisito l'abitazione del 32enne nella stessa serata di giovedì senza però, lì per lì, trovare alcun riscontro. La confessione era arrivata sabato 14 gennaio. 

Marcarelli in grado di intendere e volere

 L'uomo, con problemi di droga, aveva ammesso di aver ucciso la 54enne in preda a uno schizzo dovuto alla cocaina che aveva assunto. La perizia psichiatrica, chiesta dal suo difensore, però ha stabilito che, al momento del fatto, Marcarelli era in grado di intendere e di volere.

Video | Omicidio Pavani: parla un conoscente della vittima

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