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Omicidio di un uomo in discoteca nel '76: riaperto il caso

La Dda di Milano ha riaperto le indagini sull'omicidio di un nomade, Giuseppe De Rosa, avvenuto oltre 37 anni fa, nel 1976, dopo una rissa in discoteca e rimasto senza colpevoli

La Dda di Milano ha riaperto le indagini sull'omicidio di un nomade, Giuseppe De Rosa, avvenuto oltre 37 anni fa, nel 1976, dopo una rissa in discoteca e rimasto senza colpevoli.

E' quanto emerge dall'ordinanza firmata dal gip di Milano Franco Cantù Rajnoldi che ha portato a 10 arresti in un'operazione contro la 'ndrangheta. ''Grazie alle intercettazioni ambientali - si legge nell'ordinanza - sono emersi precisi elementi di responsabilità a carico di Papalia Rocco'', storico boss della 'ndrangheta in Lombardia.

L'omicidio del nomade Giuseppe De Rosa, si legge nell'ordinanza emessa su richiesta del procuratore aggiunto della Dda Ilda Boccassini e del pm Paolo Storari, è una ''sorta di pietra miliare nell'affermazione della 'ndrangheta platiota'', ossia originaria di Platì (Reggio Calabria), ''a Milano''.

Un omicidio che era stato ''già oggetto di sentenza di non luogo a procedere emessa dal Giudice Istruttore dell'Ufficio Istruzione di Milano in data 6.2.1978''. Nel procedimento penale all'epoca, infatti, era stato prosciolto, tra gli altri, lo stesso Rocco Papalia.

''L'omicidio - spiega il gip nel provvedimento - avvenne nella tarda sera di sabato 9 ottobre 1976 in Milano nei pressi della discoteca Skylab, sita in via Massarani, traversa di corso Lodi. Il fatto di sangue, però - si legge ancora - fu diretta conseguenza di una rissa verificatasi la sera precedente presso la discoteca 'Il parco delle rose' (oggi denominata 'Borgo-Karma') a causa di C. R.'', una donna ''contesa da Rocco Bevilacqua'', che faceva parte di un gruppo di nomadi assieme proprio a De Rosa, ''e Nino Cerra'' che, invece, faceva ''parte di un gruppo di giovani calabresi''.

Quella sera di ottobre del 1976 ''il gruppo dei nomadi decise di andare allo 'Skylab' per tentare di riappacificarsi con i calabresi'', ma poi si verificò una sparatoria e venne ucciso De Rosa. Dall'ordinanza emerge che inquirenti e investigatori - soprattutto grazie ad un'intercettazione ambientale dell'aprile 2012 nella quale venne captata la voce di Agostino Catanzariti, uno dei presunti boss arrestati nel blitz di mercoledì - hanno trovato nuovi elementi per riaprire le indagini a carico di Rocco Papalia e altre persone. ''Gli ha messo la pistola all' orecchio (...) gliel'ha scaricata tutta nel corpo, partendo dalla testa ad andare in basso'', diceva Catanzariti, intercettato dai carabinieri".

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