Rosanna, la donna sgozzata e uccisa in casa sua a Milano: fermato il marito per omicidio
L'uomo, Luigi Messina, è stato interrogato per tutta la notte. Adesso è in stato di fermo
Il marito di Rosanna Belvisi, la donna trovata morta ieri nella sua casa in via Coronelli, a Milano, ha confessato di aver ucciso la moglie.
Luigi Messina, cinquantatré anni, attualmente in stato di fermo per omicidio, è crollato verso le quattro di notte, quando - durante un interrogatorio infinito e pressante - ha ammesso le proprie responsabilità, ammettendo di aver ammazzato la donna con ventitré coltellate dopo una lite.
Lui e sua moglie, era emerso dalle prime indagini, litigavano, lo facevano spesso. L’11 novembre scorso, come risultato dai terminali della polizia, gli agenti erano intervenuti nel loro appartamento in zona Lorenteggio per una “lite verbale”, che poi non aveva avuto ulteriori strascichi. Domenica, però, la chiamata arrivata al 118 proprio da Luigi ha avuto un tono diverso, tragico. “Sono rientrato a casa - ha detto alle 15.06 al centralino di Areu -. La porta era aperta. Mia moglie è stata sgozzata”.
Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere gli agenti della Squadra Mobile avevano portato in Questura alcuni inquilini del palazzo e proprio lui, il marito cinquantatreenne della vittima.
“Lo so che adesso pensate che sia stato io - aveva subito detto ai poliziotti davanti al corpo martoriato di sua moglie -, perché ho quel precedente”, una vecchia denuncia per oltraggio e resistenza. Ad attirare l’attenzione dei poliziotti, però, è stata una ferita sulla mano dell'uomo, un taglio.
Un particolare, questo, che sembra incastrarsi alla perfezione con quella garza sporca di sangue - come se l’assassino si fosse ferito - che gli agenti hanno trovato in un cestino poco lontano dal civico 11, dove Luigi e Rosanna vivevano.
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Il corpo della cinquantenne, ex custode di quel palazzo e fino a domenica impiegata dell’Inps, era segnato da diverse ferite a braccia e volto, più una - profondissima - alla gola. Ferite, da una prima analisi, compatibili con delle coltellate.
Agli agenti, Luigi Messina - ex guardia giurata, ora disoccupato - ha raccontato tutto il suo pomeriggio. Il pranzo, la passeggiata pomeridiana, un dolce mangiato in una pasticceria vicina - un vero e proprio alibi costruito - e poi il ritorno a casa. Quindi, alle 15.06 quella tragica telefonata per chiedere aiuto al 118. Ormai, inutilmente, perché era stato lui stesso ad uccidere la moglie ormai quattro ore prima.
Così come inutile è stata la corsa disperata per salvare Tiziana Pavani, cinquantaquattrenne segretaria dell'asilo di via Anselmo da Baggio. A spezzare la sua vita, giovedì, è stato un amico - un ragazzo a cui lei stessa aveva salvato la vita - che l’ha ammazzata a bottigliate nel sonno, dopo aver sniffato cocaina.