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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Cambiago / Via Milano

Uccisero spacciatore durante una rapina a Cambiago, arrestati due operai

L'omicidio a novembre 2014

Risolto il caso dell'omicidio di Mustapha Delloufi, marocchino di 30 anni, trovato morto nelle campagne tra Cavenago Brianza (MB) e Cambiago (MI). Ad ucciderlo, secondo le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Monza (sotto la direzione del procuratore aggiunto Alberto Nobili e del sostituto procuratore Silvia Perrucci della procura della Repubblica di Milano), sono stati due italiani: Diego Calzi di 28 anni, e Stefano Baccarin, 23enne, entrambi residenti nella provincia di Cremona. 

Era stato un cercatore di funghi a ritrovare il cadavere nel bosco il 7 novembre 2014, il corpo era stato raggiunto da un colpo di fucile alla nuca. 
Esclusi i cacciatori, le indagini si sono concentrate sull'ambiente criminale dello smercio al dettaglio di cocaina ed eroina. La vittima, infatti, era nota alle forze dell'ordine come spacciatore.

I militari hanno identificato gli acquirenti che avevano avuto contatti con la vittima. In particolare, uno di essi, un tossicodipendente italiano amico del marocchino, ha riferito agli investigatori di aver ricevuto quel giorno una telefonata dal cugino della vittima, che, in stato di agitazione, gli aveva chiesto di venirlo a prelevare a Cambiago. Il magrebino ha poi confidato all'amico di essere sfuggito ad un agguato di due clienti italiani, mentre Delloufi, suo cugino, era stato ucciso da un colpo di fucile.

Tali preziosi elementi hanno quindi consentito di restringere il campo di ricerca a Calzi, residente a Moscazzano (CR), operaio in una vicina ditta di Credera Rubbiano (CR) ed a Baccarin, residente a Moscazzano (CR) e operaio, entrambi con precedenti penali.

La coppia aveva fatto credere ai magrebini di voler acquistare stupefacente e di voler vendere il loro fucile. In realtà volevano derubare gli spacciatori di alcuni etti di una droga, ma ne è nata una colluttazione col conseguente omicidio.

Il cugino di Delloufi risulta irreperibile, in quanto ha lasciato il territorio nazionale, ed i due arrestati sono attualmente detenuti presso il carcere di Opera, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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