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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vaprio d'Adda / Via L. Cagnola

Vaprio, ladro ucciso durante furto: l'indagine per omicidio e i dubbi

Il fatto è avvenuto all'una di martedì. Il padrone di casa è indagato per omicidio volontario. Molte le reazioni politiche

Si sarebbe introdotto in una villetta e il proprietario gli avrebbe sparato, uccidendolo sul colpo. Questa la prima ricostruzione sulla morte di un ragazzo albanese di 22 anni (in Italia dal 2012 e con un provvedimento di espulsione del 2013), ucciso in un'abitazione nel milanese, a Vaprio d'Adda, in via Cagnola. Il fatto è avvenuto la intorno all'una della notte tra lunedì e martedì. Ma ci sono molte cose che non sono ancora chiare (VIDEO).

Carabinieri omicidio vaprio d'adda. Video-2

Secondo la ricostruzione degli investigatori dei carabinieri a sparare è stato il proprietario di casa: l'uomo, Francesco Sicignano di 65 anni, abita al secondo livello della villetta con la moglie, mentre al primo vive suo figlio con la nuora. Secondo il suo racconto, dopo aver sentito dei rumori si è svegliato ed ha impugnato l'arma che custodiva sul comodino. Poi ha notato uno sconosciuto e, spaventato, ha esploso un colpo contro la sagoma che gli veniva incontro puntandogli qualcosa addosso. Con molta probabilità era una torcia (mercoledì mattina è emerso che, in realtà, il presunto bandito era ancora sulle scale esterne, quindi fuori dall'abitazione: i punti da chiarire). 

Il proiettile ha colpito il presunto ladro sul petto, uccidendolo all'istante (la traiettoria del proiettile, dall'alto verso il basso, non sarebbe compattibile con il racconto dell'uomo). Pochi istanti dopo, secondo il racconto del 65enne, la nuora ha chiamato il 118 per chiedere l'arrivo di un'ambulanza.  Nel frattempo, lui è uscito sul balcone ed ha notato altre due persone fuggire. Per cui ha sparato un paio di colpi in aria. L'arma utilizzata dal pensionato è una calibro 38 legalmente detenuta e comprata proprio perché in passato aveva subìto altri furti in casa. Sicignano, che in un primo momento era indagato per eccesso colposo di legittima difesa, è indagato per omicidio volontario su decisione del pm di turno, Antonio Pastore, che ha fatto gli accertamenti insieme con i carabinieri.

Ad avvertire le forze dell'ordine era stata una vicina di casa la cui figlia, rincasando, aveva visto due persone sospette all'esterno del muro di cinta. Sembrava che stessero cercando di scavalcare ma che si fossero fermati proprio per la presenza della ragazza in auto. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, il dramma si era già consumato. Il presunto ladro era riverso a terra sulle scale esterne (in casa i carabinieri non hanno trovato segni di effrazione), si era tolto le scarpe e aveva dei calzini sulle mani. Probabilmente per evitare di fare rumore e non lasciare impronte. Con sé non portava né documenti, né cellulare e ci sono volute diverse ore per identificarlo attraverso le impronte digitali. Nel frattempo la sua fidanzata aveva pure fatto una denuncia per scomparsa (le parole della donna).

L'episodio, come sempre accade in questi casi, ha suscitato molte reazioni politiche (TUTTE LE REAZIONI). Matteo Salvini, segretario federale della Lega, ha scritto su Facebook: "Giù le mani da chi si difende! Se si trattava di un ladro morto 'sul lavoro', non mi dispiace più di tanto: se l'è andata a cercare". D'altro canto, il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha annunciato su Twitter che "la regione si accollerà le spese di difesa del pensionato". Martedì sera un corteo organizzato da Fratelli d'Italia ha raggiunto la casa del pensionato e lui, tra gli applausi e le urla di sostegno, ha salutato i partecipanti dal balcone (VIDEO: la fiaccolata).

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