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Cronaca Via Filippo Carcano

"Non volevo che morisse": si difende la donna che ha ucciso il compagno

Interrogatorio di garanzia in carcere per la donna che ha sferrato un colpo mortale di "katana" all'indirizzo del compagno al culmine di una lite in casa

Ha continuato a ripetere di non averlo voluto uccidere. Valentina Aguzzi, la 44enne che ha tolto la vita al suo compagno Mauro Sorboli, 40enne, in via Filippo Carcano è stata interrogata dal gip il 29 marzo. La donna ha sostanzialmente confermato la versione fornita agli investigatori nell'immediatezza del fatto, domenica 27 marzo, quando lei stessa aveva chiamato i soccorsi dopo avere colpito con una "katana" il compagno, al termine di una lite piuttosto accesa.

La versione della donna è di avere prima rivolto la "katana" verso di sé, minacciando il suicidio, e di averla poi lanciata rendendosi conto che la minaccia non stava placando l'uomo. Ma di averlo colpito per sbaglio. Il colpo inferto ha provocato a Sorboli una ferita piuttosto profonda all'anca femorale. L'uomo è morto prima di poter essere portato in ospedale.

Secondo il pubblico ministero, la donna deve essere accusata di omicidio volontario con dolo eventuale, ovvero ha "accetttato il rischio" che l'uomo potesse morire nel lanciare la spada giapponese. Di diverso avviso la difesa, che chiede l'omicidio preterintenzionale visto che, a dire di Aguzzi, la volontà di uccidere non susssisteva.

Stando al racconto della donna, la lite tra lei e Sorboli sarebbe sorta per futili motivi: quella mattina lui si sarebbe alzato prima di lei e avrebbe preparato il pranzo soltanto per sé. Al risveglio la donna lo avrebbe trovato sotto gli effetti dell'alcol e per un nonnulla sarebbero iniziate le brutte risposte fino alla tragedia.

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