Sgozzato nel box di casa sua, Michelangelo è stato ucciso con due coltellate al collo
Ecco i risultati dell'autopsia effettuata sul corpo dell'uomo ucciso a Solaro il 24 dicembre
Un oggetto molto tagliente e con una punta acuminata. Molto probabilmente un coltello. È questa l’arma che ha ucciso Michelangelo Redaelli, l'uomo di cinquantaquattro anni trovato morto nel garage della sua abitazione, in via Parini a Solaro, la notte tra il 23 e il 24 dicembre.
Ora a stabilirlo in modo ufficiale è l’autopsia, il cui esito è stato reso noto venerdì dopo l'esame autoptico effettuato presso l'istituto di medicina legale di Milano durante il quale è stato accertato che la vittima è stata colpita con due fendenti alla gola. Ferite fatali, che hanno fatto crollare a terra Redaelli che è morto qualche istante dopo per dissanguamento.
Per il momento le indagini sono ancora a carico di ignoti e l’assassino del cinquantaquattrenne non ha ancora un nome né un volto. Il pm del tribunale di Monza sta indagando sui contatti trovati nello smartphone della vittima e proprio il cellulare potrebbe contenere la soluzione di quello che è un vero e proprio giallo.
Intanto, nel bar di Varedo dove Michelangelo Redaelli era di casa gli avventori lo descrivono in modo ben diverso dell’identikit di uomo solitario e scontroso venuto fuori dai racconti di molti vicini di casa. Nel locale, evidentemente, la vittima cambiava volto e diventava sorridente e amico di tutti. Nemmeno il giorno prima della morte, ha raccontato chi lo conosceva, era apparso in qualche modo turbato.