Omicidio clochard in via Lattanzio: chiesti 6 anni per l'uomo che lo pestò
Il colpevole è un altro indigente
Picchiò a calci, pugni e bastonate sulla schiena il clochard che poi morì precipitando dal quarto piano del palazzo abbandonato di via Lattanzio. Per lui sono stati chiesti sei anni di pena. L'imputato, A.Z., a sua volta un senzatetto, è accusato di omicidio preterintenzionale per aver pestato dopo un violento diverbio Massimo Metta, il 43enne deceduto.
Video: il "palazzo della morte"
"Lo gnomo", alias A.Z., la notte della tragedia, avvenuta nel 2016, si era recato nello stabile di via Lattanzio per passarvi la notte. Il palazzo, infatti, era un riparo utilizzato da molti clochard, tossicodipendenti e alcolisti. L'uomo all'epoca era uscito di galera da meno di una settimana.
Quando Metta morì inizialmente si parlò di un suicidio, ma poi fu chiaro che le cose erano andate diversamente. Tra Metta e A.Z. infatti ce'ra stato un litigio e un pestaggio ai danni del primo, più debole dell'altro fisicamente. La vittima, poi, era scesa per le scale da sola, barcollando, ed era precipitata rovinosamente a terra.