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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Padiglione dell'Olanda a Expo: lavoratori e fornitori non pagati

La fondazione che gestiva il padiglione ha dichiarato fallimento. Tra i creditori anche Heineken

Il padiglione dell'Olanda a Expo 2015 non ha ancora pagato né i lavoratori né i fornitori. Motivo, il crac finanziario della Swem srl, società controllata da una fondazione omonima che si è occupata di gestire il padiglione. Il buco è di più di due milioni di euro. Lavoratori e fornitori non pagati, in Italia ed in Olanda, e che rischiano di non venire pagati mai più.

La vicenda si intreccia con quella del padiglione stesso: l'Olanda è stato l'ultimo Paese ad aderire a Expo 2015 e anche l'unico a non avere allestito un padiglione tematico vero e proprio ma "soltanto" un villaggio del cibo e del divertimento, composto da vari "truck" per lo street food, oltre ad una sorta di labirinto che rappresentava l'unica reale attrazione del padiglione stesso. Dunque, se si entrava nello spazio olandese di Expo, lo si faceva sostanzialmente per mangiare e per bere.

Tra i creditori che rischiano di non venire pagati c'è anche Heineken, il colosso olandese della birra, fornitore ufficiale del padiglione e uno dei simboli di Amsterdam; e Suzan Janssen, la donna - che vive a Milano - che ha materialmente organizzato il padiglione, tra l'altro reclutando i giovani che lavoravano nei "truck", pescandoli dalle scuole alberghiere e dalle università di Milano e del Varesotto. 

I problemi di pagamento erano iniziati già verso la fine di Expo, tanto che in uno degli ultimi giorni di apertura dell'esposizione i giovani stagisti (a mille euro al mese) che prestavano servizio nei "truck" decisero di scioperare, a causa dei ritardi nella corresponsione del compenso. E non solo. Sempre sul finire dell'esposizione, il padiglione fu multato per pane e carne andati a male.

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