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Cronaca

Picchiata e costretta a rapporti sessuali col marito "imposto"

La polizia milanese ha arrestato padre e genero pachistani, residenti in Italia, che avevano obbligato una ragazza a sposarsi nel Paese d'origine. La donna era anche costretta al sesso

Costretta a sposare una persona "per volere famigliare" nel paese d'origine. Costretta ad avere rapporti sessuali con il marito "obbligati". E se ciò non avveniva, erano ancora botte. Padre e genero pachistani sono stati arrestati dagli agenti della Mobile di Milano con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazza, figlia del primo, che ha vissuto un incubo di quasi un anno. 

La vicenda è venuta alla luce nell'ottobre scorso quando la ragazza, accompagnata da un amico, è andata in questura per denunciare le violenze subite dal marito che non voleva, mentre il padre la picchiava per costringerla a cedere. La pachistana era stata dapprima costretta a una sorta di contratto di 'matrimonio preliminare', dopo che gli era solo stata solo mostrata una fotografia del marito che era ancora in Pakistan.

Il 4 settembre scorso, il matrimonio vero e proprio, nel Paese d'origine e l'intera famiglia aveva fatto ritorno in Italia dove erano cominciate le violenze. La ragazza, a cui era stato preso il telefono cellulare, aveva chiesto aiuto all'amico, lanciandogli un biglietto. Insieme, quindi, erano andati in questura. Dopo alcune indagini, il gip di Milano ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del marito e del padre. A quest'ultimo è contestato il concorso in violenza sessuale. La ragazza, che ha cinque fratelli, si trova ora in una comunità protetta.

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