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Cronaca Duomo / Piazza del Duomo

Pecore in piazza Duomo a Milano, la protesta degli animalisti

"Per le pecore significherà un inutile sofferenza dovuta al trasporto, un'esposizione al pubblico in un contesto sicuramente non campestre con conseguente disagio per gli animali", dice Giudici (Enpa)

Il prossimo 10 settembre, con un'autorizzazione concessa dall’amministrazione comunale, saranno presenti in piazza del Duomo una cinquantina di pecore utilizzate per dimostrare ai cittadini le fasi di lavorazione della lana. 

L'assessore al Lavoro comunale Cristina Tajani ha spiegato che lo scopo è per fare promozione della lana, “permettendo al pubblico di vivere un’esperienza unica”, citando alcuni giornali online che riportano la notizia.

“Per le pecore significherà un inutile sofferenza dovuta al trasporto, un’esposizione al pubblico in un contesto sicuramente non campestre con conseguente disagio per gli animali: nel mondo del multimediale queste cose sono davvero inutili e irrispettose dei diritti degli animali, già tante volte violati nelle varie fasi dell’allevamento degli animali da reddito”, ha dichiarato Ermanno Giudici, presidente e Caponucleo delle guardie zoofile dell’Enpa di Milano. 

"Per “rilanciare” Milano, non c’è bisogno di esporre animali ma occorrerebbe piuttosto farsi promotori di una cultura del rispetto l’impressione che deriva da un insieme di fatti concreti è che il Comune autorizzi la vendita degli animali da cortile effettuata all’interno del fossato del Castello Sforzesco, distrugga la piccola oasi del Naviglio, autorizzi gli organizzatori di XFactor ad abbattere gli alberi per creare una tensostruttura proprio durante la stagione riproduttiva dell’avifauna", continua Giudici.

"Per non parlare di un regolamento per la tutela degli animali che dopo due anni è ancora in cantiere e della Consulta per gli animali che non viene mai consultata. Insomma poche cose concrete, molte promesse ma anche molti danni. Quotidianamente la nostra associazione si batte per i diritti degli animali e cerca, attraverso la propria esperienza, professionalità e competenza di mettersi a disposizione come punto di riferimento nei confronti della cittadinanza ma anche delle istituzioni, che probabilmente in queste occasioni non hanno valutato con obiettività le situazioni in cui verrebbero a trovarsi le 50 pecore", conclude il rappresentante dell'Enpa. 

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