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Cronaca

Fatture false per milioni, indagato pensionato: amministra 30 società ma vive in case abusive

L'uomo era domiciliato in una casa popolare di un condominio “alveare” di Milano

Aveva la passione dell'amministrazione il pensionato milanese indagato dalla Guardia di Finanza assieme ai legali rappresentanti di due imprese per un giro di fatture false tra Santorso (Vi) e Milano. I tre indagati hanno ricevuto il controllo delle Fiamme Gialle scledensi che, oltre a perquisire le loro abitazioni e le sedi delle imprese, hanno apposto i sigilli ai beni aziendali ed a quelli personali per un totale di 350mila euro. Gli investigatori hanno anche scoperto come l’intraprendente settantaquattrenne, amministratore di 30 aziende, fosse domiciliato in una casa popolare di un condominio “alveare” di Milano occupata abusivamente, che è stata sgombrata dall’ente gestore dell’immobile proprio grazie all’intervento dei finanzieri.

La società fantasma

Nei giorni scorsi i Finanzieri della Tenenza di Schio, come racconta VicenzaToday, nell’ambito dell’operazione denominata “Trasporto a Vista, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal gip presso Tribunale di Vicenza, mettendo i sigilli a vari conti correnti, 4 autoveicoli, quote societarie e 2 immobili residenziali siti nel comune di Milano. Il provvedimento è stato finalizzato alla confisca fino al valore di circa 350 mila euro.

Le indagini si sono avviate quando le Fiamme Gialle, grazie ad un innovativo strumento di analisi di rischio nella selezione dei target ispettivi elaborato dal Comando Provinciale di Vicenza, hanno individuato una società sospetta, con sede dichiarata in Santorso e formalmente operante nel settore dell’ottica, che intratteneva per importi significativi rapporti con imprese in settori del tutto differenti dal proprio. L’ultimo amministratore dell’impresa vicentina era morto pochi mesi dopo la nomina non venendo più sostituito, mentre il precedente legale era appunto il pensionato milanese settantaquattrenne che, a dispetto dell’età, risulta amministratore di ben 30 società e cooperative.

I Finanzieri scledensi a questo punto hanno quindi avviato una serie di accertamenti di polizia economico-finanziaria che permettevano di scoprire come la società di Santorso – senza dipendenti o mezzi ed inesistente presso l’indirizzo dichiarato – avesse emesso fatture fasulle per circa 1 milione e 350 mila euro di imponibile ad oltre 285 mila euro di Iva a favore di una cooperativa e di un’impresa di autotrasporti con sede in Milano e Trezzano sul Naviglio, nella provincia milanese. La società cartiera scoperta è stata da poco dichiarata fallita dal Tribunale di Vicenza  in considerazione di debiti tributari mai pagati per circa 800mila euro.
 

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