rotate-mobile
Cronaca Opera

Donna chiede il "reddito di cittadinanza", ma il figlio lavora in nero in un negozio: scoperti

La donna non percepirà i soldi e non potrà richiedere il reddito per i prossimi 18 mesi

A marzo aveva chiesto la "pensione di cittadinanza", che altro non è se non il "reddito di cittadinanza" previsto per i nuclei familiari composti da persone che hanno più di 67 anni. E nel farlo, nel compilare la sua domanda, aveva inserito nelle carte anche suo figlio, formalmente disoccupato. Formalmente, appunto. 

La guardia di finanza di Como ha scoperto nei giorni scorsi un uomo e una donna - mamma e figlio - che stavano ottenendo il sussidio instituito dal nuovo governo pur non avendone i diritti. 

I finanzieri - si legge in una nota - "a conclusione di un controllo effettuato nei confronti di un commerciante residente a Opera, rilevavano la presenza di un lavoratore in nero in quanto mai formalmente assunto". Proprio la madre dell'uomo, nel marzo 2019, "aveva presentato la domanda di richiesta della pensione di cittadinanza, per percepire un sussidio di 776 euro relativo ai mesi di aprile, maggio e giugno".

Nella domanda, però, spiega la Gdf "la donna aveva inserito il figlio tra i componenti del nucleo familiare, circostanza che, vista l’irregolarità del rapporto lavorativo, comporta la decadenza del beneficio". In pratica: se il figlio di chi percepisce la pensione di cittadinanza lavora in nero, la stessa pensione viene bloccata

L'Inps - fanno sapere ancora le fiamme gialle - "disporrà la decadenza del sussidio che non potrà essere richiesto per i prossimi 18 mesi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Donna chiede il "reddito di cittadinanza", ma il figlio lavora in nero in un negozio: scoperti

MilanoToday è in caricamento