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Cronaca Pieve Emanuele / Via Fizzonasco

Pieve Emanuele, decine di pesci morti in una roggia. Scarichi illegali sotto accusa

Inquinamento a livelli altissimi all'interno di Roggia Corio, a Pieve Emanuele. I tecnici indagano sulle possibili cause

Che la roggia sia inquinatissima è un dato di fatto. Si vede ad occhio nudo: l'acqua è tutt'altro che limpida. E i pesci morti, a decine, testimoniano che sicuramente qualcosa non va. Siamo a Pieve Emanuele, a sud di Milano, tra la frazione di Fizzonasco e il centro del paese. Più o meno parallelo al Lambro Meridionale scorre, in questa zona, la Roggia Corio, uno dei tanti rii del sistema idrico delle campagne milanesi. Essenziali per l'irrigazione dei campi (a Pieve il 31% del territorio è agricolo).

Da qualche giorno, le acque di Roggia Corio sono pesantemente inquinate con sostanze che hanno già fatto morire i pesci a decine. Se ne sono accorti tutti: cittadini e istituzioni. Si tratta certamente di scarico non autorizzato. Ma non si è ancora capita l'origine esatta. Lunedì 25 gennaio c'è stato un sopralluogo al depuratore di Assago. Ha partecipato l'amministrazione comunale di Pieve Emanuele, insieme alla Città metropolitana, al gruppo Cap (gestore del servizio idrico in provincia) e ad alcune associazioni ambientaliste.

Il sindaco di Pieve, Paolo Festa, esprime l'assoluta disponibilità di tutti i comuni interessati a collaborare con le autorità provinciali. «Siamo pronti - aggiunge - a costituirci parte civile qualora vengano individuati i responsabili di questi atti illeciti».

Pesci morti in roggia a Pieve Emanuele

L'unica certezza, finora, è che la fonte dell'inquinamento non è nel comune di Pieve ma a monte. Roggia Corio ha origine da una bocca di presa del Naviglio Grande, nel comune di Corsico, e attraversa anche i comuni di Buccinasco, Assago, Rozzano e Pieve Emanuele, scaricando poi le acque nel Lambro Meridionale.

Non è la prima volta che Roggia Corio presenta problemi di questo tipo. Ad aprile 2015 una situazione praticamente identica: decine di pesci morti ed acque inquinate. In quel caso, l'amministrazione di Buccinasco aveva fatto sapere che si trattava di sversamenti da edifici civili senza la necessaria depurazione; sversamenti che, però, non derivavano da condominii situati a Buccinasco. 

E proprio in questo periodo il gruppo Cap sta effettuando una ricognizione capillare degli scarichi fognari non a norma in tutta l'area della Città metropolitana. Nell'area di Assago è partito il primo "focus" di controlli, perché proprio lì è situato un importante depuratore che presto verrà potenziato per rispondere alla crescita dell'agglomerato urbano nel Sud Milano: i lavori - iniziati nel 2014 - si concluderanno all'inizio del 2017. 

Secondo l'analisi del gruppo Cap, è più probabile che gli scarichi illeciti avvengano dentro la Roggia Pobbiera, anch'essa con origine a Corsico e che confluisce poi nella Roggia Corio. E sembra una storia che si ripete. Roggia Pobbiera infatti è già tristemente nota per essere protagonista di un fenomeno simile: quello dei condominii costruiti in via Guido Rossa (a Buccinasco) da imprese legate alla 'ndrangheta. Che lasciarono, come "ricordo", terreni contaminati, in cui avevano riversato rifiuti edili la cui provenienza non è mai stata del tutto chiarita. E soprattutto l'inquinamento nella Pobbiera. La storia si ripete? Vedremo.

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