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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Cascina Gobba / Cavalcavia Cascina Gobba

Gasolio nel Lambro: il custode della raffineria è l'unico colpevole

Assolti i tre dirigenti di Lombardia Petroli: per i giudici l'unico responsabile è il custode dell'impianto

Un condannato e tre assolti per la vicenda degli scarichi di gasolio nel Lambro, da parte dell'ex petrolchimica Lombardia Petroli di Villasanta (Monza). Il condannato è il custode della raffineria, Giorgio Crespi. Assolti invece Rinaldo e Giuseppe Tagliabue, proprietari della raffineria all'epoca dei fatti, e Vincenzo Castagnoli, che ne era direttore.

I fatti nel febbraio 2010, quando dall'ex raffineria vennero scaricate nelle fognature circa 2.400 tonnellate di gasolio che poi, attraverso il depuratore (che non poté alcunché contro quella macchia scura), nel Lambro, nel Po e infine nel mare.

Nel febbraio 2010 duemila 400 tonnellate di gasolio furono scaricate nelle fognature monzesi, poi arrivarono al depuratore dell'acqua reflua e ancora nel Lambro, nel Po ed infine nel mare.

I tre dirigenti erano accusati di avere voluto abbassare il livello di olio presente nelle cisterne sbarazzandosene in quel modo, per avvicinare il livello a quello risultante dalla contabilità ufficiale. I giudici non hanno però accolto questa versione e li hanno assolti.

Condannato, invece, a cinque anni di reclusione il custode della raffineria, con l'accusa di disastro colposo. Il legale del custode ha sempre sostenuto che il suo assistito, quella notte, aveva effettuato il regolare giro di ricognizione e, pertanto, non gli è imputabile nulla. I giudici hanno deciso diversamente e hanno anche fissato un risarcimento pluri milionario alle parti civili: cinque milioni al ministero dell'ambiente, un milione e mezzo alla regione Lombardia e 300 mila euro alla regione Emilia Romagna.

In attesa delle motivazioni della sentenza, il sindaco di Monza Roberto Scanagatti si dice stupito. "Sappiamo che un custode - ha commentato a caldo - è stato giudicato colpevole di un disastro ambientale di dimensioni enormi, ma non sappiamo perché". Difficile, poi, che il risarcimento arrivi davvero: "Ancora una volta - ha aggiunto Scanagatti - i danni sono pagati da tutti i cittadini".

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