Rom, il comune interviene: "Ecco come applichiamo il piano di Maroni"
L'assessore Granelli: "Puntiamo su allontanamenti, centri accoglienza e integrazione"
L'amministrazione milanse interviene nel dibattito sul "piano rom" dell'allora ministro Maroni, dopo le polemiche scaturite dalla decisione di Pisapia di realizzare un centro d'accoglienza temporaneo (per rom, rifugiati e senzatetto) in un'area abbandonata di via Lombroso. L'amministrazione, dopo avere ricordato che la giunta Moratti spese 8 milioni di euro "principalmente chiudendo il campo di via Triboniano, progettando la riqualificazione di Chiesa Rossa e Martirano senza finire i lavori e dando 15mila euro alle famiglie rom che dichiararono di tornare nei Paesi d'origine", prospetta le sue intenzioni sui 5 milioni di fondi statali rimanenti.
"A Milano - precisa la giunta - i campi non sono mai scomparsi e i rom, dopo un breve passaggio nei Paesi d'origine, sono tornati in città". La prefettura nel frattempo, sempre secondo la ricostruzione dell'assessore alla sicurezza Marco Granelli, aveva bloccato i 5 milioni restanti, che ora la giunta è riuscita a "farsi restituire".
Granelli spiega poi che le tappe - tutte finanziate dallo Stato - saranno tre: allontanamenti, centri di emergenza e integrazione. Per quanto riguarda gli allontanamenti, sono già programmati e prevedono anche la messa in sicurezza dei terreni per impedire la rioccupazione. I centri d'accoglienza si riferiscono al fatto che il comune, "per evitare che siano occupate altre aree, offre ospitalità" nei dormitori gestiti dalla protezione civile e dal terzo settore e controllati dalla polizia locale, come accade in via Barzaghi. Qui si inserisce il centro d'accoglienza prospettato per via Lombroso.
Infine, il percorso di integrazione: in cambio di assistenza il "piano rom" prevede l'obbligo di mandare a scuola i più giovani, di seguire un percorso di formazione e di rendersi disponibili a collaborare coi servizi sociali.
"Così - conclude la nota del comune - scegliamo di offrire dignità e richiedere il rispetto delle leggi".