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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Picchiarono un detenuto in carcere: a processo 11 agenti di San Vittore

Chiuse le indagini a loro carico. Sono accusati di avere picchiato un detenuto per impedirgli di recarsi a Velletri a testimoniare contro alcuni loro colleghi

Saranno rinviati a giudizio undici ispettori e agenti di polizia penitenziaria in forze nel carcere di San Vittore. Sono accusati di avere minacciato e picchiato un detenuto tunisino di 50 anni a marzo e aprile del 2017. L'uomo si trovava nella casa di reclusione milanese per tentato omicidio. La procura di Milano ha ora chiuso le indagini. Secondo l'accusa, i poliziotti avrebbero picchiato il 50enne per "punizione". L'uomo infatti, anni prima, aveva denunciato i colleghi del carcere di Velletri.

La vicenda era emersa nel novembre del 2017. Secondo la vittima, il pestaggio a San Vittore sarebbe stato finalizzato a impedirgli di recarsi a Velletri a testimoniare al processo contro i poliziotti penitenziari del carcere romano, che lui stesso nel 2011 aveva accusato di avere "fatto la cresta" su una fornitura di cibo per le cucine interne dove lavorava. Dopo avere rivelato l'illecita appropriazione sarebbe anche stato picchiato a Velletri. 

Il 50enne si trovava a San Vittore accusato di avere tentato di uccidere un egiziano a ottobre del 2016 al Parco delle Rose, accusa peraltro da lui respinta con una lettera al Corriere nella quale raccontava anche "da dentro" che cosa succede abitualmente al bosco di Rogoredo. Circa il tentato omicidio, il tunisino si difendeva affermando di frequentare Rogoredo non per spacciare ma per acquistare droga e di avere subìto un'aggressione sotto casa sua a Baggio, poco tempo prima dell'agguato all'egiziano, durante la quale qualcuno aveva fatto di tutto per fargli impugnare una pistola, forse per rilasciare le impronte.

Dopo i due pestaggi (del 27 marzo e del 12 aprile 2017) è stato medicato nell'infermeria di San Vittore e sarebbe emerso che le ferite non fossero compatibili con oggetti presenti nelle celle (in altre parole, non aveva potuto procurarsele da solo). Nell'incidente probatorio di novembre 2017, il tunisino ha riconosciuto sette poliziotti riferibili a quei due episodi e altri due.

A fine novembre del 2017, tra l'altro, un agente penitenziario di San Vittore è stato arrestato con l'accusa di intralcio alla giustizia e falso: secondo i pm che conducevano l'inchiesta, avrebbe cercato di "inquinare" le prove facendo pressione su un compagno di cella del tunisino affinché non testimoniasse durante l'incidente probatorio.

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