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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Milano, arrestato per l'omicidio di Roberta Priore, fidanzato si impicca in carcere: è morto

I medici, lunedì mattina, hanno dichiarato la morte cerebrale ed ha smesso di vivere nel pomeriggio

Pietro Carlo Artusi, 47 anni, è morto dopo due giorni di agonia. Si è tolto la vita impiccandosi in cella. I poliziotti penitenziari lo avevano trovato avvolto in un lenzuolo, ancora in vita, e avevano chiamato i soccorsi. Si tratta dell'uomo arrestato per l'omicidio di Roberta Priore, 53 anni, sua compagna da qualche mese, nell'appartamento della donna in via Piranesi a Milano.

I medici, lunedì mattina, hanno dichiarato la morte cerebrale ed ha smesso di vivere nel pomeriggio. Priore è stata trovata morta nell'appartamento martedì 19 marzo, nel pomeriggio: la figlia non riusciva a mettersi in contatto con lei e così ha chiamato aiuto. Sul posto la polizia e i vigili del fuoco hanno aperto la porta dell'abitazione, che all'interno era a soqquadro con oggetti alla rinfusa e sedie rovesciate.

L'omicidio di Roberta

L'uomo è stato fermato poco dopo la scoperta del cadavere. E, in piena notte, ha confessato l'omicidio, raccontando di una cena in un ristorante all'Ortica lunedì sera, durante la quale hanno litigato; poi, nell'appartamento, una discussione accesa culminata, secondo il racconto di Artusi, in una specie di lotta tra i due, con colpi reciproci fino a quando Artusi avrebbe gettato la sua compagna per terra e l'avrebbe soffocata con un cuscino «per non farla più urlare».

Il 47enne, stando a quanto finora ricostruito, avrebbe "nascosto" il cadavere con una coperta. Nella tarda mattinata di martedì, poi, avrebbe staccato i tubi del gas dell'appartamento e avrebbe provato ad uccidersi, dando anche fuoco a dei fogli di carta gettati sul corpo della compagna, che infatti presentava alcune lievissime bruciature sul costato.

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