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Cronaca Duomo / Piazza del Duomo

Lite al Pavarotti Restaurant Museum: l'artista di "Acuto" si riprende il quadro

Il noto artista di nouveau pop art italiana, Gerlando Colombo, autore di un dipinto esposto al locale è tornato a riprendersi il quadro, raffigurante il noto tenore italiano, ma ne è nata una discussione con lo staff del ristorante

Per ben due volte la polizia è duvuta intervenire all'interno del Pavarotti Milano Restaurant Museum in piazza Duomo. Motivo? Il noto artista di nouveau pop art italiana, Gerlando Colombo, autore di un dipinto esposto al locale è tornato a riprendersi il quadro, raffigurante il noto tenore italiano, ma ne è nata una discussione con lo staff del ristorante. 

Il primo intervento della volante è stato alle 14.30. Gli agenti sono arrivati in piazza Duomo 21 chiamati da un dipendente del ristorante. L'uomo ha raccontato che l'artista - del quale il dipendente del locale sconosceva l'identità - aveva preteso il dipinto "Acuto".

Poche ore dopo, l'artista torna alla 'carica' e la polizia viene richiamata. Questa volta è il direttore del Pavarotti ad accordare la restituzione del quadro. Il dipinto era esposto all'interno del locale da fine settembre 2015.

Ristorante museo Pavarotti

Aggiornamento (26 gennaio 2016). Riceviamo e pubblichiamo da Gerlando Colombo.

«Con la presente, il Sottoscritto Gerlando Colombo chiarisce quanto segue. Preciso in primis di non aver scatenato alcun "furibondo diverbio" né tantomeno "lite", come erroneamente nonché in maniera incompleta riportato nel testo del Vostro articolo. Sfido chiunque a portare in esposizione un quadro in unico esemplare di pregio in un contesto di prestigio, e a consegnarlo in pessime condizioni! Già, perché il motivo scatenante dell'intervento delle Forze dell'Ordine in loco - da me chiamate sul posto per ben due volte nel giro di poco tempo - è il seguente: all'atto del ritiro dell'opera - consegnata perfettamente integra con tanto di testimoni - l'ho ritrovata invece fortemente danneggiata, con un angolo di cornice visibilmente rotto, il retro aperto, il soggetto fuori sede rispetto alla cornice stessa, come se il quadro fosse stato aperto per un qualche motivo. Ipotizzo che, durante l'esposizione - che perdurava ininterrottamente dal mattino di mercoledì 30 settembre 2015 a domenica 24 gennaio 2016 ultima scorsa -, il quadro sia caduto involontariamente a terra. Sarebbe bastato semplicemente che qualcuno mi avesse avvertito di ciò. Un inconveniente può accadere a tutti. Ciò che mi ha lasciato basito non è stato tanto il danno, bensì l'incuria riservata alla mia opera, unitamente - quale aggravante - all'impossibilità manifesta e oggettiva di riuscire a parlare con il Direttore del locale per chiedere lumi su quanto accaduto. In più, il personale presente non sapeva come comportarsi nei miei riguardi, trovandosi visibilmente in imbarazzo, nonostante mantenesse a più riprese un contatto telefonico diretto con il Direttore stesso. Per poter tornare in possesso dell'opera, mi è stato in primis chiesto di firmare un documento di ritiro, in cui il locale escludeva ogni responsabilità circa il danneggiamento del quadro in oggetto. Da qui, la mia seconda richiesta di intervento delle Forze dell'Ordine sul posto per poter sbloccare la restituzione dell'opera. Cronaca di una "felice" domenica nel cuore di Milano».

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