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Cronaca

Milano, cocaina e soldi in cambio dei permessi di soggiorno: arrestato un (altro) poliziotto

In manette un agente dell'ufficio immigrazione. Presi anche un cinese e un bulgaro. I fatti

Un poliziotto dell’ufficio immigrazione di Milano è stato arrestato dai suoi stessi colleghi con l’accusa di atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo alle banche dati della polizia, falso e favoreggiamento. L’agente, il ventinovenne Alessio Condò, salentino, è accusato di aver accettato soldi in cambio di permessi di soggiorno “regalati” a stranieri che non ne avevano diritto. 

Il poliziotto, dopo un test antidroga durante il quale era risultato positivo alla coca, era già stato sospeso in maniera preventiva lo scorso 4 agosto e, dopo essere stato incastrato dalle intercettazioni telefoniche, è stato arrestato e messo ai domiciliari.  

Insieme a lui in manette sono finiti anche Ruyi Hu, ventisettenne cinese con precedenti per rissa e stupefacenti, e il bulgaro Slavov Delvanin, quaranta anni e incensurato. 

Sarebbero stati proprio loro due, secondo le indagini della Squadra mobile, a mandare dal poliziotto compiacente almeno una decina di stranieri che - in cambio di cinque o seicento euro da dividere poi tra i tre  - avevano ottenuto i tanti agognati permessi di soggiorno. Condò è anche accusato di aver favorito la latitanza di un albanese trentacinquenne, ricercato perché ritenuto responsabile di un giro di cocaina. 

L'incontro tra il poliziotto - sembrerebbe assuntore di cocaina abituale - e gli altri due arrestati sarebbe avvenuto in un bar in zona viale Certosa, gestito proprio dal cinese di ventisette anni. 

Meno di un mese fa, un altro agente in servizio all’ufficio immigrazione - il cinquantaseienne Giuseppe Falcone, segretario lombardo del Sap - era finito in manette. Anche lui, secondo le indagini, avrebbe ricevuto soldi e regali in cambio di permessi di soggiorno. 

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