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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Porta Venezia / Corso Buenos Aires

Legambiente, blitz in Buenos Aires contro i negozi che tengono le porte aperte

L'associazione: "Aumenta la dispersione del calore e anche l'inquinamento"

Blitz di Legambiente in corso Buenos Aires, la mattina del 23 dicembre, per verificare se le porte dei negozi fossero chiuse o spalancate. Il tema è quello dell'inquinamento: se un locale tiene aperte le porte, avrà bisogno di aumentare il riscaldamento interno per tenere alta la temperatura e di conseguenza inquinerà di più.

Su 112 negozi monitorati, il 70% aveva le porte aperte, e la maggior parte riguarda i punti vendita di marchi internazionali o grandi catene, i cui responsabili ovviamente devono sottostare a direttive "dall'alto". "Tale abitudine comporta una dispersione termica molto forte e uno spreco di energia", è il commento di Legambiente, la cui presidente lombarda Barbara Meggetto spiega: "Non capiamo il senso di sprecare deliberatamente energia, aumentando di molto i consumi e i costi e contribuendo ad innalzare i livelli di polveri sottili nell'aria".

Legambiente ha fotografato le facciate dei palazzi con una termocamera, rilevando una forte dispersione termica nella parte inferiore degli edifici. E ha affisso adesivi con cigni verdi davanti ai negozi con le porte chiuse; con cigni neri se le porte erano aperte.

E sul fronte della temperatura, nell'85% dei centri monitorati vi erano più di venti gradi, con punte fino a ventisette e una media di ventitré. Per Legambiente sarebbe invece sufficiente una temperatura di 19 o 20 gradi. 

Il mese di dicembre, per Milano, è stato particolarmente infelice sul fronte dell'inquimaneto atmosferico, con diciotto giorni consecutivi di superamento dei limiti di legge per il Pm10 e una media di 70 microgrammi per metro cubo.

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