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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Nuove Br, Ichino: "Sono ancora in pericolo, mi vogliono ammazzare"

Ichino ha preso parola al processo per spiegare che gli imputati hanno sempre rifiutato il dialogo. Davanzo: "C'è una guerra di classe, ci sbarazzeremo del tuo sistema"

Pietro Ichino si è presentato lunedì mattina in aula nel processo milanese alla cosiddette 'nuove Br' - il nucleo terroristico formatosi all'inizio degli anni Novanta che arrivò all'omicidio di Massimo D'Antona e Marco Biagi - , nel quale è parte civile, perché sarebbe stato uno degli obiettivi del gruppo.

Ichino ha preso la parola per spiegare che gli imputati hanno sempre rifiutato la sua "proposta di dialogo", senza riconoscere "il diritto a non essere aggrediti". Il professore ha inoltre chiarito che anche per questo rifiuto lui è ancora in una situazione "di pericolo". 

"Intendo solo ricordare - ha spiegato Ichino - che sin dal primo grado di giudizio ho offerto a tutti e a ciascuno degli imputati la mia rinuncia alla costituzione di parte civile e quindi al risarcimento dietro il riconoscimento in qualsiasi forma del diritto a non essere aggrediti". Nessun imputato però, ha aggiunto Ichino, "ha risposto a questa proposta di dialogo".

Il giuslavorista inoltre ha ricordato che nel 2006 lui non era a conoscenza del presunto progetto di attentato da parte dei presunti appartenenti alle 'nuove Br' e che in quel periodo aveva chiesto al ministero la rimozione della protezione. Il ministero, ha spiegato ancora, aveva trasmesso la domanda al prefetto, il quale "mi informò delle indagini in corso e mi disse che non era opportuno rinunciare alla protezione". Questa situazione di pericolo, ha concluso il senatore, "a tutt'oggi non è cessata, anche per il rifiuto degli imputati alla mia proposta di dialogo e così io oggi non posso che circolare in una macchina blindata".  

"Questo signore rappresenta il capitalismo, lui è l'esecutore di questo sistema e noi eseguiremo il dovere di sbarazzarci di questo sistema". Così Alfredo Davanzo, uno dei dodici imputati nel processo milanese d'Appello alle cosiddette 'nuove Br' ha replicato dalla gabbia alle dichiarazioni lette dal giuslavorista. "Questa gente - ha proseguito Davanzo - non ha diritto a fare sceneggiate, c'é una guerra di classe in corso e quelli blindati siamo noi".  

 

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