Proteste contro Prodi Presidente della Repubblica a Milano

"Romano Prodi non sarà il mio presidente": con questo motto i rappresentanti locali di Pdl, Lega e Fratelli d'Italia si sono dati appuntamento, alle 17 di venerdì, davanti alla Prefettura di Milano per protestare contro la possibile elezione del 'professore' al Quirinale.

"Una scelta considerata di parte e con cui la sinistra spacca il Paese e che non rispetta la volontà degli elettori che hanno voluto dare uguale peso in Parlamento a Pd, Pdl e Movimento Cinque Stelle", spiega il coordinatore cittadino del Pdl, Giulio Gallera. Al presidio, Matteo Salvini, segretario della Lega Lombarda, attraverso un post su Facebook, invita i sostenitori a presentarsi, con un tocco di goliardia, con "fischietti, bandiere e un po' di mortadella.

In un centinaio hanno risposto all'appello lanciato dalle forze del centrodestra per protestare davanti alla Prefettura di Milano. Tra bandiere, cori contro l'ex premier e invocazioni a "elezioni, elezioni", i militanti hanno dato vita per oltre un'ora a un presidio a cui hanno partecipato numerosi esponenti locali dei tre partiti che hanno organizzato il sit-in.

Dal coordinatore cittadino Pdl Giulio Gallera al capogruppo Pdl in Consiglio comunale Alan Rizzi, dall'assessore provinciale leghista Stefano Bolognini al capogruppo 'lumbard' a Palazzo Marino Alessandro Morelli, fino al consigliere comunale di Fratelli d'Italia Marco Osnato e all'europarlamentare di FdI Carlo Fidanza.

"Il Pd cerca la prova di forza su Prodi che, secondo me, non avrà più di 470 voti, cioé meno di Marini. A quel punto o torna Marini o Cancellieri". Questo il pronostico sul quarto scrutinio per il nuovo presidente della Repubblica che l'ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, senatore del Pdl, ha scritto su Twitter.

Il sindaco Giuliano Pisapia nei giorni scorsi aveva dichiarato che la sua scelta ideale era Rodotà.