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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazza Duca d'Aosta

Stazione centrale, di nuovo emergenza profughi

300 arrivi venerdì 2 maggio. Majorino: "Non ce la facciamo più ad accoglierli, governo e Ue ci aiutino subito". Salvini: "Indegno di Paese civile"

Sembra infinita l'emergenza dei profughi siriani a Milano. Dopo un inverno col comune a lottare per trovare una sistemazione e, contemporaneamente, a invocare l'aiuto del governo italiano e dell'Unione europea, con la bella stagione sono ripresi gli sbarchi e il capoluogo lombardo è tornato a fronteggiare gli arrivi. Milano è infatti il crocevia principale per questi disperati che non vogliono restare in Italia ma recarsi in Francia o nell'Europa del Nord, dove vivono i loro parenti. Naturalmente nei Paesi del nord non è facile trovare alloggi e sistemazioni: sembra che la Svezia riceva circa 1.500 richieste al mese, tante quante l'Italia in un anno, e che i centri d'accoglienza siano saturi anche lì.

Il viaggio, però, non è legale: perché lo status di rifugiato si può richiedere nel Paese in cui si approda (l'Italia, dunque) e lì bisogna restare finché non viene accordato. Questo consente alle polizie d'Oltralpe (Austria e Francia) di respingere i profughi che cercano di viaggiare. E obbliga la città di Milano a occuparsi di loro: da sola, come sottolinea Pierfrancesco Majorino (assessore ai servizi sociali) da mesi e mesi.

Milano, infatti, è sola in quest'emergenza. Dal governo non arrivano aiuti e dall'Europa nemmeno. Majorino ha invocato la creazione di un "corridoio umanitario" per derogare alla regola del primo Paese in cui si approda, ma da Bruxelles nessuna risposta. I centri accoglienza sono saturi e le ultime persone arrivate (circa 300 persone venerdì 2 maggio) non possono essere sistemate da nessuna parte. Il comune sta facendo uno sforzo per trovare un posto almeno alle donne e ai bambini, ma intanto i profughi restano in Centrale.

Con i nuovi profughi è ricominciato anche lo sciacallaggio: persone senza scrupoli si sono precipitate in stazione per offrire, a peso d'oro, improbabili viaggi in auto o in camion verso i Paesi del Nord. Cercando di approfittare della disperazione dei siriani.

Intanto la politica si divide. Se per Matteo Salvini (Lega) le "immagini vergognose e indegne di un Paese civile" sono colpa della "fallimentare politica del governo italiano sull'immigrazione", e per Riccardo De Corato (Fdi) la responsabilità è da attribuire all'operazione "Mare Nostrum" del ministro dell'interno Gioacchino Alfano, per l'assessore alla sicurezza Marco Granelli (Pd) si tratta dell'effetto di "dieci anni di legge Bossi-Fini".

Anche l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino (Pd), che da mesi esorta lo Stato e l'Ue a farsi carico dell'emergenza, ha sottolineato che il comune è di fatto "l'unico ente territoriale ad occuparsi dell'accoglienza dei profughi", e ha apostrofato come "infame", su Facebook, Matteo Salvini: "si accorge solo oggi dei bambini siriani, forse per qualche voto in più" (le elezioni europee si tengono il 25 maggio). Dalla regione, Cristina Bordonali (Lega) chiede come mai il Pirellone non sia stato avvertito dal governo dell'arrivo a Milano dei siriani. Anche se riesce difficile che la regione, per muoversi, avesse bisogno di una specie di carta bollata e protocollata, visto che da mesi l'arrivo dei profughi in stazione centrale è sotto gli occhi di tutti.

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