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Cronaca

Il giro di escort che procurava le ragazze per Gheddafi jr.

Anche molte studentesse tra le ragazze: attratte da guadagni facili per mantenersi a Milano

Alcol, droga, alberghi di lusso, discoteche e prostituzione: si vengono a conoscere alcuni particolari dell'inchiesta sulle "top escort" che in una occasione erano state riservate anche al figlio di Gheddafi, in visita a Milano al Principe di Savoia nel gennaio 2008. La procura chiederà il processo per sedici persone, accusate di spaccio di droga e favoreggiamento della prostituzione. "La Repubblica" rende note in particolare alcune storie di ragazze che erano entrate nel "giro", e che ovviamente non sono coinvolte nelle indagini (la prostituzione non è un reato, lo è lo sfruttamento).

Si tratta di ragazze assolutamente "normali", studentesse o lavoratrici, che vogliono guadagnare soldi apparentemente facili. Come una 19enne che ai magistrati ha dichiarato di avere iniziato come lap dancer. O una 27enne studentessa a Brera che si è dichiarata "costretta a prostituirsi per 200 euro" per mantenersi gli studi e di avere iniziato come ragazza immagine in alcune discoteche: The Beach, Gioia 69, The Club. Discoteche e locali ovviamente del tutto estranei all'inchiesta. Un'altra racconta di feste private in cui "girava" molta cocaina, da sniffare direttamente o da spargere su una sigaretta.

L'organizzazione si preoccupava di reclutare le ragazze e "dirottarle" nei posti giusti al momento giusto. Come in un determinato locale se si sapeva che ci sarebbero stati molti calciatori. O raccoglieva richieste da clienti facoltosi, come il figlio di Gheddafi.

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