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Cronaca

Terremoto Centro Italia, rabbia soccorritori: “Siamo in giro per Milano, fateci andare lì”

I soccorritori della Cri: "Siamo in 200 a pattugliare le strade di Milano. Inutile e dispendioso"

Vorrebbero essere lì, a salvare vite. Vorrebbero poter fare quello per cui sono stati formati, quello per cui vengono pagati. E, invece, denunciano, sono in giro per Milano, “svolgendo un servizio di pochissima utilità e dispendioso”.

Nel dramma del terremoto di Accumoli, Amatrice e Aquata del Tronto - i tre paesi rasi al suolo martedì notte da una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 che ha lasciato dietro di sé morte e terrore - esplode la rabbia dei soccorritori qualificati della Croce Rossa italiana. 

A farsi portavoce del loro fastidio è Mirco Jurinovic, dirigente sindacale dell’Unione sindacale di base e lui stesso soccorritore qualificato. “Vogliamo partire per le zone terremotate e svolgere il nostro lavoro - ha scritto il sindacalista -. Vogliamo rispondere agli appelli dei sindaci. Noi soccorritori siamo pronti a partire, ma non ce lo permettono”. 

Il motivo lo spiega lo stesso Jurinovic: “Da marzo 2015, cioè dalla riforma che ha privatizzato la Cri, mi ritrovo, insieme ad altri ducento soccorritori, a pattugliare a piedi le strade di Milano, svolgendo un servizio di pochissima utilità per i cittadini e dispendioso, sia in termini economici sia, soprattutto, di professionalità che viene dispersa”.

Per questo, giovedì pomeriggio, i soccorritori si ritroveranno sotto la Prefettura di Milano “perché questa situazione è inaccettabile. Bisogna ridare funzione e dignità a personale altamente qualificato che non presta più servizio sulle ambulanze”. 

“Metteteci in condizione di partire e di essere coordinati nelle operazioni di soccorso. Vogliamo essere utili, poter far fronte alle richieste di aiuto che dalle zone terremotate rimbombano nelle nostre orecchie - l’appello dell’Usb -. Siamo pagati e vogliamo svolgere la nostra professione per quello che è sempre stata, cioè una missione di aiuto verso chi ne ha bisogno”.

Da Milano, però, qualcuno è già partito. Nella prima mattinata di mercoledì, infatti, un elicottero del 118 con due unità cinofile, uomini dei vigili del fuoco e soccorritori della protezione civile sono partiti alla volta delle zone terremotate. Proprio quello che vorrebbero fare i soccorritori qualificati della Croce Rossa. 

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