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Cronaca Brera / Via Fatebenefratelli

Stalker e mariti violenti, la 'cura' funziona: così la Questura combatte la violenza di genere

Rinnovato il protocollo Zeus fino al 2022. Ecco i numeri dei primi venti mesi di lavoro

Far comprendere il "disvalore sociale delle proprie azioni". Iniziare un "percorso di riflessione". E spingere quella "persona fragile a capire che c'è qualcuno che può occuparsi di lui". La Questura di Milano continua a scommettere sulla cura e sulla prevenzione come armi per combattere la violenza di genere. 

Venerdì mattina in via Fatebenefratelli è stato infatti rinnovato fino al 31 dicembre 2022 il "Protocollo Zeus", l'accordo siglato ad aprile 2018 tra divisione Anticrimine e il Centro italiano per la promozione della mediazione, Cipm, che "abbina" ad ogni ammonimento del Questore una ingiunzione trattamentale per stalker e compagni violenti. 

In sostanza, ed è la prima volta che accade in Italia, agli ammoniti viene fortemente consigliato - obbligarli letteralmente non è possibile - di rivolgersi al centro per essere seguiti e aiutati da criminologi, avvocati, psicoterapeuti, educatori e mediatori per far sì che non si rendano ancora protagonisti di episodi violenti o persecutori.

"Dobbiamo incidere sulle violenze di genere"

“Molte donne non denunciano e noi dobbiamo fare in modo che trovino il coraggio, garantendo una grande attenzione a loro, ma con il protocollo ci occupiamo anche dei maltrattanti considerando che sono persone che non si rendono conto del disvalore delle loro azioni e che probabilmente ripeteranno quelle azioni", ha spiegato al rinnovo della firma il Questore Sergio Bracco. 

"Al centro il maltrattante entra in contatto con persone specializzate che lo aiutano ed evidentemente serve - ha garantito il numero uno della polizia meneghina -. Il numero di recidive è basso e questo è un risultato positivo. Oggi - ha concluso - rinnoviamo il protocollo con l'auspicio che i risultati positivi possano migliorare ancora perché noi dobbiamo incidere sulle violenze di genere”. 

"Chi maltratta è fragile"

E incidere significa anche far comprendere a chi maltratta il peso delle sue azioni. "E necessario un percorso di riflessione, devono capire che qualcuno può occuparsi di loro per farli fermare", ha sottolineato Paolo Giulini, presidente del Cipm. 

"Anche lo stalker o l'uomo che maltratta la compagna è una persona fragile e deve essere accompagnato. Al centro viene seguito con colloqui individuali che possono durare anche un anno e quindi - ha concluso l'esperto - è anche una sorta di controllo e di monitoraggio".

I numeri del Protocollo Zeus

I numeri, in effetti, sembrano indicare che la strada tracciata è quella giusta. 

Da aprile 2018, ha chiarito Alessandra Simone, dirigente della Divisione Anticrmine, 222 ammoniti sono stati invitati a rivolgersi al centro e 179 tra loro - oltre l'80% - hanno raccolto il "consiglio". 

"Noi non possiamo obbligarli - ha detto a tal proposito il Questore -, ma è chiaro che ignorare la richiesta può portare anche a un aggravamento delle misure cautelari perché dimostra la pericolosità sociale del soggetto". 

Tra i 179 che sono stati seguiti dal Cipm - e questo è il dato che ha fatto più felici agenti e professionisti - soltanto 12 ci sono "ricascati".

E i soli numeri del 2019 sembrano ancora più incoraggianti. Sui 119 ammoniti, in 101 - 87 uomini e 14 donne - sono stati seguiti dagli esperti del centro. Al 12 dicembre 2019 soltanto sei di loro - il 5% - sono finiti di nuovo nei guai per stalking o per violenza domestica. La "cura Zeus", insomma, sembra funzionare.

Foto - Il momento della firma 

Firma protocollo Zeus-2

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