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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rapinano azienda agricola e portano via 30 mila euro a coppia di 80enni: presi

Il colpo nel 2016. Poi i cinque rapinatori erano scappati in Romania

Cinque rapinatori sono stati arrestati, in momenti diversi, dai carabinieri di Pavia dopo avere effettuato tre colpi in pochi giorni, nel mese di novembre del 2016. Il cerchio si è chiuso definitivamente dopo due anni con l'arresto degli ultimi tre membri della banda: è stato necessario rintracciarli anche nel loro Paese di provenienza, la Romania, dove si erano rifugiati capendo che sarebbero stati "braccati".

Tutto ha inizio nella notte del 3 novembre 2016: mentre uno fa da palo a circa 2 chilometri di distanza, i quattro complici entrano nell'abitazione di una coppia di ultra 80enni, situata all'interno della loro azienda agricola nella campagna di Filighera (Pavia), isolata dal centro abitato, passando per la porta posteriore e immobilizzando i proprietari, ai quali (sotto minaccia di una pistola, che usano anche per colpirli al volto) portano via 30 mila euro tra contanti e gioielli vari. Dopo 12 minuti i malviventi scappano. Nel frattempo scatta anche l'allarme, ma la distanza dai centri abitati rende inutile questo accorgimento.

Uno dei rapinatori lavorava nell'azienda agricola

La preparazione meticolosa del colpo non lascia dubbi al comandante della stazione dei carabinieri di Belgioioso, competente per territorio, che conosce bene chi frequenta l'azienda agricola per lavoro. Importante dettaglio: il cane della coppia di anziani, contrariamente al solito, non reagisce alla "visita" notturna di estranei. Il motivo è che uno dei malviventi non è affatto un estraneo. Si tratta invece di un uomo che lavora presso la stessa cascina come operaio edile. Il cane lo conosceva, lo riconosce e lo lascia passare insieme ai suoi complici.

Nei giorni successivi, la banda compie altre due rapine presso una farmacia del Pavese e un distributore di benzina della Tangenziale di Pavia. In questi casi, però, i colpi sono molto meno studiati e sembrano finalizzati soprattutto ad arraffare il più possibile nel minor tempo possibile. Dopo il 7 novembre (data dell'ultima rapina) i cinque decidono di tornare in Romania per far perdere le proprie tracce. I cinque vengono comunque identificati come autori di tutt'e tre i colpi e viene emesso dall'autorità giudiziaria il conseguente mandato d'arresto europeo.

Gli arresti: alcuni stavano tornando in Italia

L'operazione è stata denominata "mai dire mai". Spiega perché il capitano Fabio Volpe, comandante della compagnia dei carabinieri di Pavia: "E' un modo per sottolineare che non bisogna mai demordere, considerando i tempi e gli spazi di questa indagine, durata due anni con il coinvolgimento della polizia romena. E poi, 'mai' è l'acronimo del mandato d'arresto europeo".

I primi due rapinatori sono stati arrestati l'uno in Romania, l'altro all'aeroporto di Bari, dov'era appena atterrato per tornare in Italia. Entrambi hanno già patteggiato la pena di tre anni di reclusione. Gli ultimi tre sono stati arrestati uno in Romania e gli altri due negli aeroporti di Linate e Fiumicino, anche loro dopo essere atterrati per tornare nel nostro Paese. Si trovano ora in carcere a Pavia in attesa delle disposizioni dell'autorità giudiziaria. Per loro scatterà anche l'accusa di ricettazione.

Il capo della banda ha 41 anni ed è quello con i maggiori precedenti, a cui comunque non sono esenti gli altri rapinatori, tutti di età inferiore, tra i 20 e i 27 anni. Usavano, come rifugio-nascondiglio, l'abitazione del 41enne, situata nella frazione Bosco Tosca di Castel San Giovanni (Piacenza), proprio dietro al centro di smistamento di Amazon, in un punto difficilmente indivudabile e visibile. "Per due anni - ha dichiarato il tenente Annalisa Menga, comandante del nucleo radiomobile di Pavia - abbiamo continuato a monitorare anche i familiari rimasti in Italia. Gli interrogatori ci hanno consentito di trovare tutti i riscontri fino a completare gli arresti".

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