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Cronaca Calvairate / Piazza Imperatore Tito

Passamontagna, casco e pistola in pugno: rapinatore di farmacie tradito dai suoi occhi

L'uomo, un pregiudicato italiano di 50 anni, è stato riconosciuto dagli agenti del 113

Passamontagna sul volto, casco in testa e pistola in mano. Due rapine a pochi giorni l'una dall'altra. Colpi troppo simili, quasi fotocopia: stesso abbigliamento, stesse movenze. Impossibile, per gli investigatori, anche solo ipotizzare che ci fosse un'altra persona dietro al casco di uno dei rapinatori. E per lui , pregiudicato di 50 anni, sono scattate le manette: è stato arrestato con l'accusa di rapina dagli agenti del commissariato Monforte dopo un'indagine durata nove mesi. Nei guai A.R., pregiudicato di 50 anni. La notizia è stata resa nota dalla Questura con una nota.

I colpi contestati sono due. Il primo il 9 dicembre 2016 in Piazza Insubria, il secondo a Santo Stefano in piazza Imperatore Tito. Gli inquirenti sono arrivati al 50enne grazie a un unico frame del filmato registrato dalle telecamere di videosorveglianza della farmacia di Piazza Insubria. L'unico fotogramma in cui uno dei rapinatori è stato ripreso con la visiera del casco alzata. Come lo hanno riconosciuto? Lo conoscevano. Meglio: sapevano che poche settimane prima aveva terminato un periodo di affidamento in prova ai servizi sociali per non finire in carcere 

Una ipotesi investigativa, ovviamente. Ipotesi che è diventata più solida quando una delle farmaciste presenti durante la rapina in Piazza Imperatore lo ha riconosciuto sfogliando un album con le facce dei malviventi. Raccolta fotografica appositamente creata, precisano da via Fatebenefratelli. La dipendente, inoltre, visionando il frame della rapina del 9 dicembre ha riconosciuto gli stessi vestiti. Prove che hanno convinto il gip del tribunale di Milano a firmare, il 18 settembre, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. E per A.R. sono scattate le manette. 

Aggiornamento 1 marzo 2018

L'ipotesi investigativa si è sgretolata: il 12 ottobre 2017 il tribunale del riesame di Milano, per assenza dei gravi indizi di colpevolezza, aveva annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Successivamente i giudici, il 28 febbraio 2018, hanno assolto il 50enne per "non aver commesso il fatto". Il legale del 50enne, Giuseppe Deleonardis, ha dimostrato che il suo cliente si trovava al lavoro il 9 dicembre 2016, data della prima rapina. In seguito è caduta anche l'accusa relativa al secondo episodio.

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