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Cronaca Porta Ticinese / Ripa di Porta Ticinese

Coltelli alla gola e calci in faccia alle vittime: 15 rapine in 20 giorni

Il loro modus operandi era sempre lo stesso. Fermavano persone sole. Gli puntavano contro un coltello, ma anche cocci di bottiglie, e gli si scagliavano contro con pugni e calci. Poi scappavano a piedi

"Erano molto alti e prestanti fisicamente ed in più avevano un'attitudine criminale elevatissima. Se non li fermavamo adesso prima o poi ci sarebbero stati feriti ben più gravi". Con queste parole il dirigente del commissariato Ticinese, Roberto Guida, ha descritto i protagonisti dell'operazione "Dark night", arrestati proprio la sera di Halloween. Sono quattro giovani egiziani accusati di essere gli autori di almeno quindici rapine violentissime commesse tra il 16 e il 31 ottobre.

Gang giovanile sgominata (foto Mesa Paniagua/MilanoToday)

Il loro modus operandi era sempre lo stesso. Fermavano uomini, anche giovani, e generalmente soli. Gli puntavano contro un coltello, ma anche cocci di bottiglie, e dopo, pure se le vittime si dimostravano collaborative, gli si scagliavano contro con pugni e calci. A quel punto prendevano la refurtiva e scappavano a piedi. Agivano sempre nelle ore serali e notturne: tra le 20 e le 4. Privilegiavano le zone della movida dei Navigli, ma anche Porta Ticinese, Solari e Bocconi.

Tra i colpi più violenti commessi dalla gang c'è la rapina di via Argelati. Venerdì 16 ottobre un italiano di 36 anni è stato buttato a terra e preso a calci dai quattro per uno smartphone e pochi contanti. Portato d'urgenza al Policlinico, ha riportato un trauma cranico e 20 giorni di prognosi. Poi c'è il ragazzo che il 24 ottobre è stato colpito con un calcio sul volto riportando un trauma cranico facciale, con crollo del pavimento orbitale sinistro, e che ha rischiato di perdere la vista, in via Gentilino. Ma c'è anche la rapina sul filobus Atm in viale Tibaldi del 28 ottobre. 

Gli agenti del commissariato hanno svolto un lavoro meticoloso per individuarli. Già dopo il quarto episodio erano iniziati gli appostamenti in borghese nelle strade interessate e sui mezzi pubblici, di notte e di giorno. Turni massacranti che alla fine hanno portato i loro frutti sabato 31 ottobre. Sul tram 15 che da piazza Fontana porta a Rozzano. Alcuni poliziotti notano quattro ragazzi che corrispondono alle descrizioni fisiche. "Alti, facce poco rassicuranti e fisicamente prestanti". In più due di loro indossano abiti più volte descritti dalle vittime: "un giubbotto mimetico e delle scarpe rosso fuoco con la punta in acciaio".

L'arresto è immediato. Solo uno di loro, un 17enne, oppone resistenza e cerca di nascondersi tra la folla in vano. Due hanno 17 anni mentre i più grandi hanno 20 e 21 anni, anche se sono arrivati in Italia da minorenni. Sono tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio e solo uno è regolare. Addosso nascondevano tre coltelli a serramanico e anche se non hanno ammesso nulla, sono stati riconosciuti da undici delle vittime. Gli agenti - secondo la questura - sono certi che sono gli autori di almeno quindici colpi, ma le indagnini proseguono. Alcune vittime ancora devono ancora presentarsi in commissariato per fare il riconoscimento. Nel frattempo, nelle zone interessate, sono calate improvvisamente le aggressioni di gruppo e il gip ha convalidato l'arresto per rapina in concorso pluriaggravata.

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