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Cronaca

Mafie, Lombardia quinta in Italia: supera anche la Sicilia

La "fotografia" della criminalità organizzata nel rapporto 2018. La Lombardia è quinta nell'edilizia, nel movimento terra e nei rifiuti

La Lombardia è la quinta regione italiana (supera la Sicilia) per infiltrazioni mafiose nel cosiddetto ciclo del cemento e dei rifiuti. Un dato che forse non racconta una grande novità, ma rappresenta sempre un monito per chi crede che, tutto sommato, la criminalità organizzata al Nord non faccia "paura". L'edilizia, i rifiuti, gli appalti pubblici rappresentano il luogo in cui si incontrano l'economia criminale, la pubblica amministrazione infedele e la mafia. E nel 2017, secondo dati Legambiente resi disponibili dal rapporto mafia (commissionato dalla Regione all'Osservatorio sulla criminalità organizzata dell'Università Statale), in Lombardia nel "vasto settore" del cemento sono state accertate 253 infrazioni, il 6,5% del totale nazionale, a fronte di 319 denunce, e nessun arresto.

Peggio fanno la Campania (che da sola rappresenta il 18% del totale nazionale), la Calabria, la Puglia e il Lazio. Dopo la Lombardia, in classifica, Toscana e Sicilia. Tornando alla nostra regione, le province meno virtuose sono Brescia (12esima in italia) e Sondrio (15esima). Le peggiori su scala nazionale sono Avellino e Napoli. 

Eco-mafia: rifiuti e incendi

mappa incendi rifiuti lombardia-2

Un settore d'importanza crescente nella commistione tra mafie e affari è quello della gestione dei rifiuti. Un settore che, negli anni, ha visto crescere anche la rilevanza delle regioni del Nord rispetto al totale nazionale. Lo smaltimento illegale dei rifiuti pone la Lombardia all'ottavo posto nazionale con 399 infrazioni accertate (il 5,5% del totale), 21 arresti (quarta regione), 268 sequestri (quinta regione). Con 61 infrazioni accertate, Brescia è ancora una volta la peggiore provincia lombarda. Milano segna 21 infrazioni e appena 3 sequestri. 

Corteolona, arrestati: incendiarono la discarica abusiva

Il rapporto non tace l'emergenza più stringente oggi: quella dell'aumento degli incendi appiccati da chi gestisce illegalmente i rifiuti, al fine di non farsi scoprire dalle forze dell'ordine, ad esempio quando il capannone è eccessivamente stipato. Con 124 incendi, le regioni del Nord totalizzano quasi la metà del totale italiano, sia per il maggior numero di siti di stoccaggio sia per la maggior quantità di rifiuti movimentati.

Via Chiasserini, presa la "cricca" della discarica in fiamme

Non è sempre facile attribuire alla criminalità organizzata gli incendi di rifiuti. Si tratta di un settore probabilmente con ampie possibilità di arricchimento in cui c'è spazio sia per le mafie sia per individui senza scrupoli che organizzano "da sé" la gestione dei rifiuti in un limbo tra illegalità e autorizzazioni, per poi incendiare quando non c'è più spazio. Hanno fatto molto parlare, in questo senso, gli incendi di Corteolona (Pavia) e di via Chiasserini (Milano). In quest'ultimo caso, per esempio, non è stato possibile attribuire agli arrestati la responsabilità dell'incendio, su cui si continua ad indagare. 

Le mafie straniere: la "specializzazione"

La Lombardia è la prima regione italiana per numero di stranieri: 1 milione e 139 mila a gennaio 2018, quasi 500 mila nella Città Metropolitana di Milano (più che in tutto il Piemonte). E' naturale che in Lombardia (e al Nord) si sia sviluppata la criminalità organizzata proveniente dall'estero. In particolare dal Sud America, dall'Europa dell'Est, dalla Cina, dalla Russia e dall'Africa. La comunità d'appartenenza è un punto di riferimento importante per i criminali stranieri. Sia perché rappresenta spesso il primo mercato per i propri affari, sia perché può dare, in alcuni casi, protezione al criminale. Un esempio di alta capacità di "proteggere" i criminali in quanto membri della propria comunità è quello delle mafie cinesi e di quelle nigeriane, si legge nel rapporto.

Essendo poi la Lombardia la regione italiana più ricca, potenzialmente è quella in cui si trovano maggiormente i consumatori di prodotti e attività illegali. Una delle principali caratteristiche della criminalità organizzata straniera è quella della specializzazione. Mentre i clan italiani sono di solito interessati a molteplici affari criminali, non così per quelli stranieri. Che lentamente hanno preso il dominio di settori abbandonati dai clan "autoctoni", tra cui la droga, il traffico di esseri umani e la prostituzione (talvolta tra loro legate).

La provincia di Milano è quella in cui la criminalità organizzata straniera si è maggiormente radicata. Seguono Brescia, Varese e Bergamo. La "centralità" in Lombardia è quella della criminalità albanese, predominante nello sfruttamento della prostituzione e nel traffico di droga, in grado di stringere alleanze alla pari con le mafie italiane. La criminalità romena, inizialmente "di supporto" rispetto a quella albanese sullo sfruttamento della prostituzione, sta raggiungendo una sua "autonomia organizzativa". 

Le nuove bande giovanili sono la caratteristica peculiare delle mafie cinesi e di quelle sudamericane: "gang" che cercano di affermarsi nel traffico di droga (si pensi allo shaboo per gli orientali), ancora prostituzione ed estorsione. Il riciclaggio di denaro è invece l'attività predominante dei gruppi criminali russi, con particolare "specializzazione" nelle rapine da parte delle bande criminali georgiane.

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